Editoriale

Regole severe per accendere il riscaldamento

Ho appreso che il riscaldamento in Emilia Romagna programmato per il 15 ottobre a Bologna è stato posticipato di una settimana. Le temperature minime attualmente sono sui 12 gradi e le massime sui 22 e da domani sono previste piogge per il resto della settimana. Le case esposte a nord o comunque non soleggiate sono fredde e ci si sta ammalando. In primavera era successo lo stesso, spegnimento anticipato e poi tornato freddo e conseguente necessità di riaccendere. Con le valvole sui caloriferi penso che nessuno li tenga accesi se non necessario considerando i costi notevoli che ciò comporta.

Angela Bortolotti  

Risponde Beppe Boni

In effetti per la stagione autunno - inverno 2024/2025, nell'area del comune di Bologna gli impianti di riscaldamento possono essere accesi dal 22 ottobre 2024 fino al 7 aprile 2025, per un massimo di 13 ore giornaliere. La durata quotidiana di accensione degli impianti è compresa tra le ore 5 e le ore 23. Si tratta di indicazioni tese a contenere lo spreco di energia da riscaldamento. L'utilizzo degli impianti è vincolato a direttive statali che ne stabiliscono la data di avvio e spegnimento, oltre al numero di ore giornaliere massime di utilizzo e ai gradi da impostare. Questo meccanismo varia a seconda delle aree geografiche. I Comuni possono poi applicare deroghe se la temperatura è particolarmente rigida. E allora che fare? Se si tratta di attendere qualche giorno bisogna adeguarsi alle norme magari indossando un abito più pesante e utilizzando una coperta in più durante la notte. Poi viene lo stato di necessità. Se in una famiglia ci sono anziani, bambini piccoli, persone fragili, malati e si rende necessaria l'accensione anticipata meglio darne comunicazione agli uffici comunali o all'Asl. Qualcuno rimedierà. Il mancato rispetto delle regole prevede infatti multe che vanno da un importo minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro, senza dimenticare le sanzioni dei Comuni (200 euro).

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