Editoriale

Pronto soccorso e liste d'attesa, nodi urgenti

Scrivo all’1 e 48 di di notte dal Pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna. Sono qua dalle ore 10,30. Non mi sanno dire quando si concluderà la mia odissea. Sono 15 ore trascorse su una sedia. Ho accompagnato mia moglie che ha “goduto” di una sedia a rotelle per le prime 8 ore, le altre 7 anche lei su una sedia. E non è ancora finita. Speriamo che il nuovo assessore quando assumerà la responsabilità della sanità regionale ci metta una pezza. Corrado Minghetti

Risponde Beppe Boni

Quando leggerete queste righe l'odissea al Pronto soccorso segnalata dal lettore sarà finita. Dopo una grande attesa e un grande disagio. Episodi di attese eterne nei Pronto soccorso sono da tempo, purtroppo, un fenomeno diffuso. Il nodo dell'emergenza è una delle grane che il nuovo assessore alla sanità si trova sulla scrivania. Massimo Fabi, commissario straordinario dell'Ausl di Parma direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria della stessa città, è il nuovo numero uno della sanità regionale nella giunta guidata dal neo eletto presidente Michele de Pascale. Un soluzione ai tempi infiniti va trovata, giriamo l'appello al Fabi. Medici e operatori sanitari, va precisato, danno il massimo. Basta stare qualche ora in uno dei Pronto soccorso degli ospedali emiliano romagnoli per rendersi conto che insieme ai pazienti sono proprio loro a subire il disagio per scarsità di personale. Il nuovo assessore viene dal mondo della sanità e quindi non ha bisogno della bussola per orientarsi. Da lui ci si aspetta se non un colpo di bacchetta magica almeno qualche idea per alleviare il disagio della medicina d'urgenza. Sul suo tavolo c'è anche il problema, mai risolto finora, delle lunghe liste d'attesa per alcune visite specialistiche. I cittadini sperano in una svolta. Auguri e buon lavoro al neo assessore. beppe.boni@ilrestodelcarlino.it voce.lettori@ilrestodelcarlino.it