A voler essere buoni: tutti tengono famiglia. A voler essere cattivi: più o meno tutti soffrono di 'poltronite'. Parliamo di politica e prendiamo spunto dalla candidatura di Matteo Ricci a governatore delle Marche per Pd e, probabilmente, centrosinistra intero. L'ex sindaco di Pesaro lo ha annunciato ufficialmente lo scorso fine settimana, ma in realtà lo sapevano anche i muri, da parecchi mesi che sarebbe stato lui l'avversario di Acquaroli alle prossime elezioni regionali marchigiane. Il Carlino lo scrisse in tempi non sospetti. Però c'è stato il solito tiritera politico, il 'lo dico e non lo dico', il farsi desiderare, eccetera eccetera.
Nel frattempo però si è votato per le Europee e Ricci è stato eletto parlamentare europeo. Ieri un altro europarlamentare, Carlo Ciccioli (è di Fratelli d'Italia) ha tuonato: 'Ricci si deve dimettere'.
Lui, l'ex sindaco, ha lasciato rispondere ai suoi. Certo che fra Strasburgo e Bruxelles rischierà di esse un mezzo Ufo, visto che avrà molto altro a cui pensare. Ha già detto che girerà le Marche in bicicletta, vedremo. Intanto c'è una sola certezza: è stipendiato dall'Europa.
Intendiamoci: così fan più o meno tutti. Tutti tengono famiglia (o tengono alla poltrona). Anche Francesco Acquaroli, l'avversario di Ricci, da parlamentare italiano fece la corsa per per la Regione. Ieri Alessia Morani (Pd) ha ricordato che pure i leader di centrodestra delle Marche Mirco Carloni, Giorgia Latini, Guido Castelli e Stefano Aguzzi si erano candidati alle elezioni politiche senza dimettersi.
La stessa cosa è in fondo accaduta in Emilia-Romagna. Stefano Bonaccini ha lasciato anzitempo la carica di presidente della Regione (e per questo motivo si è votato prima del previsto), visto che non poteva candidarsi per il tris e allora ha ben pensato di cercarsi un altro lavoro, in Europa.
Viva l'Europa, no?
Il successore di Bonaccini, Michele de Pascale, a ruota fa votare prima del previsto Ravenna, dove era sindaco. E ancora a scia, la piccola Bertinoro anticipa il voto perché la ex sindaca Jessica Allegri è diventata assessora regionale.
Queste cose, lo ripetiamo, succedono a sinistra come a destra: prendete l'esempio a Genova del fu primo cittadino Bucci che ha lasciato il Comune per diventare governatore della Liguria.
Noi, un po' ingenui, continuiamo però a stupirci di questo andazzo. E confessiamo che ci piacerebbe trovare qualcuno/a che chiuda regolarmente il proprio ciclo politico in un ente/istituzione. A quel punto potrà davvero fare ciò che vorrà. Ma solo a quel punto.
La politica è un servizio, non un poltronificio, giusto? Pazienza se nel frattempo è saltata qualche opportunità.
Utopia? Torniamo sulla terra: sì, utopia.