MATTEO NACCARI
Editoriale

Più soldi, meno lavoro

Alla Pelliconi di Bologna, colosso mondiale nella produzione di tappi, si guadagnerà di più e si lavorerà meno. E' il risultato di una lunga trattativa tra l'azienda e i sindacati, improntata in particolare sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

Alla Pelliconi di Bologna, colosso mondiale nella produzione di tappi, si guadagnerà di più e si lavorerà meno. E' il risultato di una lunga trattativa tra l'azienda e i sindacati, improntata in particolare sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Sembra un'ovvietà nel 2024, però purtroppo non è così. Ma per fortuna sempre più spesso accade che imprenditori e dipendenti trovino un punto di incontro, che migliora da un lato l'economia familiare ma anche il benessere sul posto di lavoro. O almeno a questo si punta. L'intesa, che è stata approvata dai circa 200 lavoratori con un referendum (ha detto sì il 94%) interviene sul salario, aumentando il premio di risultato, e introduce la riduzione di orario (che in media sarà di 36 ore a settimana) lasciando invariato lo stipendio. Sono previsti poi quattro giorni annui retribuiti di malattia figli (fino a 14 anni) per i genitori, 16 ore di permesso per l'inserimento dei figli a cicli scolastici; 8 ore per gravi motivi familiari. Inoltre, saranno più flessibili le regole per l'utilizzo dei permessi per assistenza a portatori di handicap, viene definita la banca delle ore solidali e viene introdotta una normativa di miglior favore in tema di conservazione del posto di lavoro. L'accordo varrà per tre anni. Quanto successo alla Pelliconi segue un'analoga intesa alla Lamborghini, ad esempio: qui è già arrivata la settimana corta per tutti, con riduzioni di orario all'anno fino a 31 giorni. Senza perdita di potere d'acquisto. Anzi. La vita, d'altra parte, non è solo lavoro e i dipendenti sono un valore per le aziende. Vero, gli esempi si moltiplicano, ma resta l'amaro in bocca che tutto questo sia frutto di iniziative private e che invece non ci sia da parte di chi governa un'attenzione particolare al tema. Non ci sono incentivi a chi pratica queste azioni e soprattutto non c'è una politica vera che permetta ai genitori di conciliare il ruolo di padri o di madri con il proprio impiego o che consenta a chi ha genitori anziani da seguire di avere più tempo a disposizione per loro. La speranza è che passo dopo passo si possa andare in questa direzione con una normativa complessiva che tocchi tutti i lavoratori. Intanto deve essere un vanto per l'Emilia-Romagna che queste buone pratiche nascano qui.