Editoriale

Più protezione per i controllori dei treni

Ormai anche chiedere di esibire il biglietto sui treni nazionali e regionali è diventato rischioso. Non è questa l'Italia che vogliamo. Basta rileggere la cronaca di questi giorni per sapere che un controllore è stato accoltellato sulla linea Genova - Busalla e un altro è stato preso a pugni sul treno locale Porretta - Pianoro. Ora serve una svolta non è possibile che il personale dei treni sia continuamente sottoposto a rischi mentre compie il proprio dovere.

Lorenzo Gamberini  

Riponde Beppe Boni

Intanto una buona notizia, anche se parziale. Il giovanotto che ha preso a pugni il controllore Trenitalia - Tper sulla linea Porretta - Pianoro, facendogli saltare due denti e provocandogli diverse escoriazioni, è stato identificato. Speriamo che nei suoi confronti venga applicata una pena severa senza troppe attenuanti. Il problema è proprio questo. L'impatto delle sanzioni è troppo lieve e non spaventa i violenti che salgono sui treni senza biglietto e si ribellano ai controlli. Serve una certezza della pena ed è necessaria l'immediatezza nell'applicazione. Forse un daspo ferroviario potrebbe essere una buona idea. Sei violento? Niente treno per un anno. Nella difesa del personale serve però una svolta perché non è possibile andare avanti così. Un'ottima idea è quella che metteranno in pratica le ferrovie tedesche e cioè dotare di una body cam i controllori in servizio sui convogli. A bordo in ogni caso servono più deterrenza e maggiore protezione. Negli ospedali, al Pronto soccorso in particolare, sono stabilmente in servizio guardie giurate. Bisogna farlo anche sui treni soprattutto regionali e locali dove il tasso di aggressioni e abusi è superiore agli altri percorsi. A Bologna arriveranno rinforzi per la Polizia ferroviaria ma se non ci sarà un cambio di passo nelle sanzioni e nella sicurezza a bordo saremo al punto di prima.

beppe.boni@ilrestodelcarlino.it

voce.lettori@ilrestodelcarlino.it