GILBERTO DONDI
Editoriale
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Otto metri di vergogna

Come si può vivere in otto metri quadrati? Una domanda che si sono fatti in tanti, a Bologna e nel resto d’Italia, quando è venuta a galla la notizia della micro-casa proposta in affitto a 600 euro mensili tramite appositi annunci sui principali siti immobiliari. In effetti, più che di casa bisognerebbe parlare di loculo o sgabuzzino. Ma tant’è. Ormai in questo mercato immobiliare impazzito si può vedere di tutto. Infatti, spulciando gli annunci, saltano fuori anche altri monolocali minuscoli offerti a prezzi anche elevati. Ma quello di otto (proprio così, otto) metri quadrati rappresenta senza dubbio la proposta più indecente. Anzi, di più: vergognosa e inaccettabile, perché fa leva sul bisogno di tantissimi ragazzi che vengono a Bologna da altre regioni o città per studiare all’Alma Mater e non riescono a trovare uno straccio di sistemazione decorosa a prezzi accettabili. A causa dei numerosi appartamenti convertiti in B&B, infatti, la carenza di alloggi è diventata ormai cronica. Si tratta di una emergenza più volte denunciata e di cui si stanno occupando il Comune e l’Ateneo, ma per risolvere il problema serviranno anni. Intanto, gente senza scrupoli pur di fare cassa immette sul mercato anche locali chiaramente inabitabili. Bene ha fatto il Comune ad annunciare un esposto. Bisogna subito mettere un freno a questo fenomeno. E bisogna farlo con grande fermezza. Perché la sete di guadagno non può calpestare la dignità delle persone. A tutto c’è un limite.