Femminicidi, uomini che uccidono le mogli. O le fidanzate. O le ex.
Femminicidio è una parola che è entrata nel linguaggio comune e nei vocabolari. Significa: 'qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte'.
Ce ne sono tanti di femminicidi: solo quest'anno ne sono stati consumati cinquanta in Italia.
Ma ci sono anche i casi di uomini che uccidono le mogli che non rientrano nei femminicidi. Sono storie tremendamente tristi: ne raccontiamo tante, troppe purtroppo. Ieri è successo a Ravenna: un uomo di 78 anni ha ucciso sua moglie di 77 affogandola nella vasca da bagno e poi ha telefonato ai carabinieri confessando il delitto.
Non ce la faceva più.
Sua moglie era gravemente malata, soffriva di una grave patologia degenerativa.
Non farcela più: capita nella vita.
E in fondo ogni volta che leggiamo storie come queste decretiamo in fondo una sconfitta per tutti noi, per ognuno di noi, e per la società che rappresentiamo. Fa (la società), facciamo (ognuno di noi) poco o nulla per stare vicini a famiglie oppresse da queste problematiche, da queste disperazioni. A volte si nascondono le suddette famiglie: scappano, si vergognano e poi si sfiniscono.
Dovremmo anche cercarle noi, aiutarle.
Non succede quasi mai e i servizi sociali spesso latitano.
Oggi ci dispiace per quanto capitato a Ravenna, ma domani già ce ne dimenticheremo. La vita corre, c'è tanto da fare.
Avanti il prossimo. O la prossima.
Ma che tristezza