Editoriale

Multe cancellate per 'incolpevole ignoranza'

In relazione al caso del rifugiato ucraino al quale sono state annullate cinquanta multe mi piacerebbe domandare al giudice e all'avvocato difensore se pare loro ragionevole permettere a chi non conosce le regole della circolazione stradale di guidare un mezzo lungo una pubblica via. Mi piacerebbe inoltre sapere se sarebbe stato giudicato "incolpevolmente ignorante" anche in caso di incidente.

Davide Gasperini  

Risponde Beppe Boni

Il caso del rifugiato ucraino che si è visto annullare dal giudice di pace cinquanta multe prese in quattro mesi per passaggi sulla corsia preferenziale indubbiamente fa discutere. Totale delle multe 4750 euro. L'uomo è fuggito dalla guerra scatenata dalla Russia e ora lavora da qualche anno come giardiniere. Il giudice di pace ha annullato le contravvenzioni per "incolpevole ignoranza", poiché, motiva il magistrato, l'uomo conosce poco la lingua italiana e quindi ha difficoltà a comprendere anche la segnaletica stradale.

Considerazioni umanamente comprensibili, ma se si giustifica la non conoscenza delle regole allora il ragionamento potrebbe valere per altri frangenti dove qualcuno infrange la legge. Se un cittadino straniero circola abitualmente in auto o in scooter nella città in cui risiede da anni ha il dovere di informarsi anche sulla segnaletica stradale.

È un fatto di buonsenso e di sicurezza per lui e per il prossimo. Ovvio che questo signore ha agito probabilmente senza consapevolezza, ma perdonare una infrazione riconoscendo la buona fede può apparire discutibile. Forse si poteva trovare il modo di graziarlo sulla cifra da pagare, ma annullando le multe si crea un precedente.

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