Gianni Morandi è uscito dai social. Almeno per un po'. Alla domanda di tanti follower (solo su Instagram Morandi ne ha due milioni): “Perché?' il cantante bolognese ha risposto: 'Per usare un po' meno il telefonino e vedere se ci manca davvero così tanto”.
Ecco, di fronte a questa notizia chi scrive, come penso tanti di voi che ora leggete, si è in qualche modo immedesimato in Morandi e nel rapporto spesso tempestoso che abbiamo con questo fantastico ma diabolico strumento che si chiama telefonino. Le mail da leggere, anche compulsivamente, troppe volte al giorno. Whatsapp e i mille messaggini, le chat di gruppo, i terribili audiomessaggi (poco fa ne ho ricevuto uno di 5 minuti e 27 secondi). E poi Facebook, Twitter, Instagram (quanto ci piace raccontare le nostre vite e frugare in quelle degli altri...), per non parlare dei mondi nuovi dei ragazzini, da Tik Tok (ormai vetusto) e tutti gli altri che i vostri figli o nipoti, provate a chiedere, conoscono alla perfezione.
Il succo è che passiamo ore al giorno con questo marchingegno in mano. E allora mi domando, ci domandiamo: non è il caso di frenare un po'? Si può giustamente obiettare che frenare in realtà è semplicissimo, è solo questione di scelte e di libertà: basta volerlo. Se esci per due ore e lasci il telefonino a casa non muore nessuno. Sì, ma fra lo scrivere ciò (il dire) e il fare, c'è di mezzo il mare, un mare tempestoso dove tutti navighiamo e sembra quasi che non riusciamo a tornare a riva, per rilassarci un attimo. Questa realtà spesso e volentieri ci impedisce di vivere la realtà vera e scusate il gioco di parole. Camminiamo a testa bassa per strada controllando le notifiche, parliamo con un collega senza neppure guardarlo negli occhi perché va spulciata l'ennesima mail della giornata che potremmo controllare anche più tardi, eccetera, eccetera, eccetera . Va così.
Mi ha colpito un libro uscito quest'estate e firmato da Paolo Stella, un attore, scrittore e influencer (centinaia di migliaia di follower) e Paolo Borzecchiello. Si intitola 'Colleziona attimi di altissimo splendore'. In questo dialogo fra Stella e Borzecchiello si parla anche di queste cose qui e tenete conto che Paolo Stella deve una buona fetta della sua popolarità grazie proprio ai social. Nel momento in cui i due suggeriscono pause e un uso meno smodato del cellulare scrivono: “Per ingannare il tempo e valorizzare il tuo sacrificio, mentre ti trattieni dall'usare lo smartphone, fai altro: passeggiate, letture, chiacchiere, contemplazioni di tramonti (sorprendentemente, si può uscire a cena senza taggare il ristorante e fotografare il piatto), visite di musei”.
E poi: “Ventiquattro, quarantotto o settantadue ore di digital detox e vedrai che, giorno dopo giorno, aumenteranno esponenzialmente i tuoi attimi di altissimo splendore".