Nel campo extralarge per strappare le Marche al centrodestra immaginato dall’eurodeputato dem Matteo Ricci, candidato (ancora) in pectore del centrosinistra alle elezioni regionali del 2025, ci sarebbe posto anche per l’ex governatore Gian Mario Spacca, sempre che questi accettasse di tornare in un’alleanza a guida Pd, il partito col quale ruppe nel 2015 alla vigilia delle elezioni regionali vinte poi da Luca Ceriscioli. Dal palco della festa dell’Unità, a Pesaro, l’altra sera Ricci ha tirato fuori la sorpresa in chiave marchigiana: “Campo largo? Io, per esempio, nelle Marche vorrei rivedere Gian Mario Spacca con il centrosinistra”. D’altronde, è la stessa strategia che l’ex sindaco di Pesaro ha indicato per il suo partito in chiave nazionale. “Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra che abbia come perno il Pd – ha detto –, ma che abbia anche le forze del Movimento Cinque Stelle guidato da Conte, della sinistra e dei verdi. E infine abbiamo bisogno di una forza di centro, moderata e liberale, che a oggi non c’è, perché disgregata. Non basta Italia Viva, ma è un’area che può ambire al7-8%”.
Non sorprende che Ricci parli già da candidato governatore (seppur non ancora ufficialmente in campo) e voglia fare delle Marche laboratorio e modello politico della “riscossa del centrosinistra”, come lo furono cinque anni fa per il centrodestra a guida Fratelli d’Italia di Francesco Acquaroli. Alla chiamata di Ricci, Spacca – che è il presidente di Base Popolare, il movimento centrista fondato l’anno scorso da Giuseppe De Mita, Gaetano Quagliarello, Mario Mauro, Marco Follini e Lorenzo Dellai – ha risposto ringraziando, prendendo tempo (“in autunno, al congresso regionale e nazionale, ad Ancona, presenteremo la nostra strategia”), ma soprattutto ricordando a Ricci e al Pd, dal suo punto di vista, quanto accadde alle elezioni regionali del 2015, quando si consumò lo strappo che portò il dem Ceriscioli in Regione e Spacca (quarto per numero di voti dopo il grillino Maggi e Acquaroli) a candidarsi con l’appoggio di Forza Italia nel centrodestra in pezzi senza Lega e Fratelli d’Italia.
Il resto è storia abbastanza recente: nel 2020 la vittoria (storica per il centrodestra) di Acquaroli, il modello Marche con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e anche l’appoggio dell’uomo di Fabriano da sempre vicino ai Merloni. Spacca non dimentica, come a dire: volevate essere autosufficienti, ma ora siete tornati a Canossa “a cercare un campo largo” (Letta docet). Eppure con la “mossa Spacca” a sorpresa Ricci ha già provato a infilare un grimaldello nel campo del centrodestra per minarne la solidità. Un punto a favore? Vedremo...