Editoriale

Troppe mancanze nella prevenzione delle alluvioni

Nei mesi scorsi sul Carlino ho letto più articoli che denunciano le mancanze della Regione Emilia Romagna sul tema dell'alluvione che ha devastato la Romagna e in larga parte anche Bologna. Le critiche riguardavano la mancanza di invasi e di prevenzione in generale. Le alluvioni hanno poi colpito anche Piemonte, Liguria e Lombardia. È solo colpa del clima? Non c'è proprio nulla da fare? Cos'hanno fatto fino ad oggi le Regioni? Molte prese di posizione credo sia dettate dall'ideologia.

Franco Fortunati  

Risponde Beppe Boni

Non si può dire che la Regione Emilia Romagna sulla prevenzione delle alluvioni non abbia fatto mai nulla. Si può però affermare che certamente non ha fatto abbastanza, non è intervenuta e non ha vigilato su altri enti del settore per rendere più efficace la difesa del territorio. Il tentativo di scaricare tutte le colpe sul Governo è andato a vuoto. A Bologna, come abbiamo scritto più volte, i comitati spontanei di cittadini sono scesi in piazza a San Lazzaro e Molinella per denunciare le carenze dell'ente regionale. Lo stesso candidato del centrosinistra, Michele De Pascale, sindaco uscente di Ravenna, per esempio, sul tema di dissesto ed emergenza ha indicato come scelta sbagliata l'aver fuso l'Agenzia di Protezione civile con l'Agenzia di sicurezza del territorio che gestisce i corsi d'acqua e gli interventi strutturali. Un' operazione che fu realizzata dal mandato di presidenza di Stefano Bonaccini, ora parlamentare europeo. Se in Romagna si è evidenziato che mancano le casse di espansione, in provincia di Bologna è emerso che buona parte dei fiumi e dei corsi d'acqua hanno necessità di una manutenzione sul letto di scorrimento che spesso è mancata. Speriamo che la lezione ricevuta con danni per miliardi sia servita a ripensare la difesa dell'ambiente.

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