Lo chiamano 'vecchione' perché rappresenta l'anno vecchio. La notte di San Silvestro, viene bruciato in piazza con tutte le sue brutture, sperando che l'anno nuovo porti qualcosa di meglio. Nella tradizione è un grande pupazzo con abiti logori, cappello bucato e barba bianca, fatto apposta per divertire i grandi e stupire i bambini.
Ma nella città più progressista d'Italia, si sa, le tradizioni contano poco. Così a Bologna il vecchione quest'anno sarà nientepopodimenoche una fenice trans di nome Mercurio. L'ha ideata l'artista Fumettibrutti su incarico dell'amministrazione comunale.
Ecco la spiegazione, un po' arzigogolata, come del resto la scelta: ''Di colore rosa, con lunghi capelli argentati, Mercurio, la fenice, viene da un luogo misterioso e molto lontano. Vive su un baule azzurro ancora chiuso, il cui contenuto, celato, ci indica che la strada per una società più consapevole è ancora in divenire. Mercurio, la fenice, ci consegna una nuova chiave per indagare al suo interno: la indossa appesa al collo, è un simbolo transfemminista. La fenice brucia solo per risorgere e così facendo apre il baule trasformando la società in uno spazio multicolore dove ogni persona può esprimere la sua unicità, nessuno escluso''.
Ora, non sappiamo se i bolognesi in piazza quella notte, col panettone sullo stomaco e il bicchiere di spumante in mano, saranno in grado di distinguere tra le fiamme il simbolo transfemminista appeso al collo della fenice rosa e soprattutto il baule azzurro che schiude nuovi orizzonti, riflettendo così, tutti insieme, su una società più consapevole.
Forse (ma diciamo forse, non ne siamo affatto sicuri) penseranno piuttosto a fare baldoria. Anche se questa vicenda qualche piccolo spunto di riflessione lo offrirebbe. Nulla da eccepire sull'impegno politico di Fumettibrutti, ma l'occasione e il luogo suonano stonati.
Volendo proprio essere seri, si potrebbe dire che permeare di ideologia ogni aspetto della vita civile è il modus operandi del totalitarismo, così definito in letteratura proprio perché controlla totalmente la vita, anche privata, dei cittadini, cercando di mutarne il modo di pensare e di vivere per uniformarlo al proprio modello. Ovviamente non è il caso bolognese. Per fortuna qui c'è solo l'ideologia, tutto il resto è parodia.