Sulla linea ferroviaria adriatica a 300 all'ora? Non oggi, neanche domani, ma in futuro chissà. Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha commissionato a Rete ferroviaria italiana uno studio di fattibilità per valutare la realizzazione di una tratta ferroviaria ad alta velocità sulla costa adriatica, da Bologna a Bari. Il piano coinvolge cinque regioni (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia) e dovrebbe essere pronto per la fine dell'anno o l'inizio del prossimo. Così, carte e dati alla mano, si potrà fare un'analisi costi-benefici e decidere se, come e quanto investire. Detto che da Milano in treno si fa prima ad arrivare a Napoli piuttosto che a Pescara, al momento sul piatto c'è il piano di velocizzazione della linea adriatica, in parte finanziato dal governo Draghi. Costo 5 miliardi, treni a 200 all'ora e nelle Marche bypass (e nuova stazione) a Pesaro con rientro a Fano sulla vecchia linea, anche se la Regione ha chiesto varianti significative al tracciato e un piano complessivo dal Foglia al Tronto. Sull'opzione velocizzazione pende però l'imbuto Termoli-Lesina, dove i treni viaggiano su un binario unico e da decenni non c'è verso di completare il raddoppio. Ecco allora il piano B, una nuova linea ad alta velocità in arretramento rispetto all'attuale (che resterebbe in funzione per il trasporto locale), da realizzare a stralci. Costo stimato tra 40 e 50 miliardi di euro. Vedremo.
EditorialeL'alta velocità anche nelle Marche?