MATTEO NACCARI
Editoriale

L'algoritmo senza cervello

Tre autisti impiegati in un magazzino di Amazon sono stati sospesi dal lavoro perché non hanno rispettato le indicazioni di un algoritmo relative al caricamento dei pacchi sui furgoni per le consegne

Tre autisti impiegati in un magazzino di Amazon sono stati sospesi dal lavoro perché non hanno rispettato le indicazioni di un algoritmo relative al caricamento dei pacchi sui furgoni per le consegne. In pratica, sono stati puniti per essersi rifiutati di seguire delle istruzioni non arrivate da un uomo. Il provvedimento, certo, è stato poi ritirato grazie all'azione dei sindacati ma è indicativo di come il mondo del lavoro sia sempre più governato da numeri e macchine piuttosto che dalle persone e soprattutto dal loro cervello. I fatti. I tre sono dipendenti di Team Work, una società che lavora in appalto per Amazon, colosso mondiale del commercio elettronico, nel magazzino di Calderara di Reno, in provincia di Bologna. Durante un servizio hanno detto no al carico di tutti i pacchi loro assegnati dall'algoritmo giudicando, con la loro testa, che potevano esserci problemi di sicurezza, considerato che erano voluminosi e pesanti. Il giorno successivo al 'no' si sono visti recapitare le lettere di sospensione dal lavoro. Da Amazon hanno replicato che gli obiettivi assegnati erano 'realistici', difendendo la sanzione. I sindacati, da parte loro, hanno protestato fino ad ottenere il ritiro della 'punizione' col pagamento dei giorni nei quali i tre dipendenti sono dovuti rimanere a riposo forzato. Per fortuna, verrebbe da dire. Perché tutto questo mette in luce ancora una volta che per le aziende le macchine vengono prima degli uomini, considerati non pensanti e non in grado di valutare i rischi. Quello che manca è invece l'umanità. Probabilmente i dipendenti si sono rifiutati perché consci che quei pacchi in più avrebbero potuto creare potenziali pericoli e non certo perché volevano evitare di impegnarsi. Prima di punirli forse sarebbe stato meglio verificare quanto successo senza affidarsi solo a un algoritmo che non ha un volto né un nome né un cognome. E soprattutto è senza un cervello e senza un cuore.