Editoriale

La solidarietà, un valore da insegnare

Martedì, nel pomeriggio, i tavolini di Piazza Galvani sono gremiti e c’è un gran via vai verso il Pavaglione. Attraverso la piazza ma inciampo nei lastroni sconnessi del selciato e cado a terra, rimanendo lunga distesa. Chi era davanti e dietro di me continua il suo percorso come se niente fosse, senza volgere uno sguardo e nessuno, tra coloro che siedono ai tavolini, si premura di offrire soccorso. Mi rialzo con il pantalone strappato e qualche escoriazione e mi guardo intorno domandandomi dove sia finito quel sentimento di fratellanza, di aiuto morale e materiale, che dovrebbe essere un caposaldo della convivenza sociale.

Monica Cappelletti Risponde Beppe Boni

Nel mondo, tra le tante celebrazioni, esiste anche la Giornata della solidarietà. Il che non significa che la solidarietà esista sempre. A volte c'è a volte no, a volte esplode meravigliosamente soprattutto quando si palesa un'emergenza. Poi scompare nei piccoli episodi. Una signora cade sulla strada e nessuno si preoccupa di correre ad aiutarla. L'indifferenza è un virus che non ha vaccino e che non è mai scomparso. La Giornata della solidarietà venne istituita nel 2005 per rendere omaggio ad uno dei valori fondamentali della società civile e che deve essere uno dei capisaldi del genere umano. E' un principio di nobiltà d'animo che vive a macchia di leopardo, in un mondo che a volte lo riconosce, a volte lo ignora. Più nei piccoli gesti che nelle grandi occasioni. La società di oggi è più aperta in modo virtuale attraverso il web, le chat, google, l'intelligenza artificiale, ma poi si scopre che le persone sono a volte più chiuse, asserragliate nel personale fortino dell'indifferenza verso il prossimo. Forse dobbiamo impegnarci tutti, dalla famiglia alla scuola, per insegnare ai ragazzi ( e agli adulti) che la solidarietà è un valore del genere umano. Vogliamo sperare che se un'altra signora inciampa lungo la strada le persone sedute ai tavolini di un caffè o chi cammina lungo il portico si precipitino, facendo a gomitate, per portarle aiuto.

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