Editoriale

Joey Saputo, il presidente romantico

Sono stata molto contenta che Saputo sia diventato bolognese come cittadino onorario. Ancora più contenta del fatto che Joy, dei suoi dieci anni di presidenza alla guida del Bologna, abbia ricordato, tra i vari allenatori che ha avuto, soltanto l'indimenticabile Sinisa, non a caso bolognese onorario pure lui, sottolineando come Bologna sia stata per Mihajlovic una seconda famiglia. Grazie Joey per quello che hai fatto come presidente del Bologna calcio, ma soprattutto per la tua sensibilità.

Maddalena Petroni

Risponde Beppe Boni

Bologna ha una passione sfrenata per il calcio, una passione romantica, identitaria che va al di là dei risultati del momento. Infatti la città nei mesi scorsi ha celebrato lo scudetto del 1964 con un impegno e un coinvolgimento comuni a pochi, ha fatto il replay con la qualificazione per la Champion League osannandola come se la Coppa l'avessimo vinta. Cori, spettacoli, eventi, canzoni, testimonial scatenati. Una grande bellezza che poche città possono vantare. Joey Saputo, entrato in questo clima in punta di piedi, di poche parole, senza dichiarazioni roboanti ha avuto il riconoscimento che merita: cittadino onorario delle Due torri. Passione, calcio romantico, identità. Lo si è visto anche con Sinisa Mihajlovic, battuto da una malattia che non perdona, celebrato al di là dei suoi meriti da mister. E' rimasto nel cuore rossoblù dei tifosi, seduto in una tribuna d'onore che nessuno gli toglierà mai più. Grazie anche a Joey Saputo, un presidente perbene, che non ha mai voluto lanciarsi in spese pazze per acquistare campioni pallonari, ma che da anni riesce a tenere in piedi una squadra alla quale ha ridato dignità con i conti in ordine. I bilanci senza ombre, come si vede, non sono molto diffusi, nemmeno fra le società che guardano la classifica sempre dall'alto. Lunga vita all'amico canadese.

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