Due ragazzi di Bologna sono stati portati in salvo dai soccorritori del Club alpino e di altri organismi di intervento dopo essere rimasti bloccati sul crinale appennino dalle parti del Monte Cimone. Certo, le condizioni atmosferiche li hanno sorpresi, ma se è vero che avevano scarponi non provvisti di ramponi per affrontare il ghiaccio allora bisogna dire che sono stati sprovveduti. In montagna si va con le attrezzature idonee altrimenti si resta a casa.
Pierluigi Marchetti
Risponde Beppe Boni
La montagna non perdona né d'inverno né d'estate. Sui monti per le escursioni si sale attrezzati, si devono scegliere percorsi adatti alle proprie possibilità e va consultato attentamente il meteo. Queste sono raccomandazioni basilari che servono per preservare la propria incolumità. I due ragazzi soccorsi erano sprovvisti di ramponi, un errore grave per chi si avventura in montagna d'inverno. Speriamo che la lezione sia servita. Infatti anche per questo motivo, oltre alla nebbia, si sono trovati in difficoltà e non sono stati più in grado di proseguire.
C'è però un altro aspetto da tenere in considerazione. La mobilitazione dei soccorsi prevede l'impiego di uomini che mettono a disposizione il loro tempo e a volte la loro incolumità per salvare il prossimo. A ciò va aggiunto che un'operazione di soccorso ha dei costi spesso alti. Andare quindi in montagna non dotati di attrezzature adatte e con improvvisazione significa mancare di rispetto a chi si mobilita per tirare fuori dai guai chi c'è finito per mancanza di attenzione. Occhio perché in certi casi si rischia di vedersi presentare il conto se l'emergenza si è verificata non per sfortuna ma per non aver rispettato le regole. Mai dimenticarlo.