Editoriale

In Appennino un aiuto alle botteghe

Bologna, 20 giugno 2024 La montagna bolognese, ma anche il resto dell’Appennino, ha sofferto un inverno con poca neve che ha messo in difficoltà i gestori degli impianti sciistici. C’è da sperare che almeno l’estate porti turisti ed escursionisti. Però segnalo un altro problema che pesa sui paesi di montagna: il commercio al dettaglio è in difficoltà e molti negozi chiudono o devono ridurre l’attività. Forse bisogna trovare il modo di aiutarli.

Sandro Dondi

Risponde Beppe Boni

Il piccolo commercio soffre da tempo, anche per la concorrenza dei centri commerciali che sorgono come giganteschi funghi ovunque. Non sempre la qualità dei prodotti e la loro freschezza e la fiducia dei dettaglianti riesce a compensare il disagio. Verissimo, il problema pesa negativamente soprattutto sui borghi di montagna dove se chiude l’unico negozio di alimentari c’è da chiedersi come fanno a sopravvivere gli anziani che non possiedono un’automobile. La Regione Emilia-Romagna sta provando a salvare le botteghe di paese con un progetto di finanziamenti che però, per ora, non è riuscito al cento per cento e che quindi andrà rivisto e sostenuto. È necessario provarci a tutti costi, perché salvare piccoli negozi significa anche mettere un argine allo spopolamento. Sono interessate a questo fenomeno, sempre secondo i dati della Regione, almeno 1.064 aree montane e rurali con meno di 3mila abitanti, proprio a causa della rarefazione degli esercizi commerciali e dei servizi. Nel biennio 2022-2024 solo il 48,25% dei fondi sono stati assegnati. Un dato in calo rispetto al precedente bando che aveva raggiunto il 72% dell’utilizzo. Ora sono allo studio alcune proposte per incentivare il ricorso agli investimenti, sempre finanziati, alzando il massimale o la percentuale finanziabile.

Beppe Boni

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