MASSIMO PANDOLFI
Editoriale

Il voto? Bar sport sui social

A colpi di social. Sciabolate più che fioretto. Ormai la politica vive di post, like, anche storie su Instagram

A colpi di social. Sciabolate più che fioretto. Ormai la politica vive di post, like, anche storie su Instagram. Berlusconi, ricorderete, sbarcò pure su Tik Tok. E la premier Meloni, giusto un anno fa, annunciò sui social non una riforma fiscale, ma la separazione dal compagno Andrea Giambruno: 283mila like, oltre 53mila commenti. Non c’è più politico, di una parte o dell’altra, che non faccia uso (e spesso abuso...) di questo sistema di comunicazione.

In Emilia-Romagna (fra quaranta giorni si vota il successore di Stefano Bonaccini) la polemica forse più aspra di questa campagna elettorale per la Regione si è accesa in queste ore proprio sui social. Ha cominciato domenica a metà pomeriggio l’ex governatore: «Non pensavo che la candidata di destra Elena Ugolini fosse così codarda da fuggire e rifiutare i confronti pubblici con Michele de Pascale. Se vuole evitare lui, visto che mi cita sempre, faccia un confronto con me. Scelga data e ora». A stretto giro di posta (anzi, post) ha commentato il viceministro Galeazzo Bignami, uomo forte di Fratelli d’Italia in regione: «Sentire parlare di codardia da uno che è scappato a Bruxelles, anche no. Perché il dibattito non lo fai con me? Scegli data e ora. O scappi anche questa volta?» Diluvio di reazioni su Facebook (più di 1.200) e rissa quasi da bar: un ring.

Domenica sera è intervenuta anche Elena Ugolini. Così: «Caro Stefano, il tuo linguaggio sprezzante dimostra l’arroganza e il senso di superiorità con cui ti relazioni con chi non ti ‘appartiene’. Il fatto che io sia una donna aggrava ancora di più il tuo atteggiamento. Non siamo al bar e nemmeno seduti sulle comode poltrone della politica che da troppo tempo occupi. Io so già quello che pensate, preferisco incontrare la gente».

Negli ultimi quindici giorni si sono succeduti confronti solo indiretti fra i due candidati, per volontà di Ugolini. De Pascale ieri ha espresso perplessità su questa modalità, ma non è intervenuto (e forse è stato l’unico) sulla polemica social. Ugolini ha spiegato: «De Pascale ha speso il proprio tempo alla ricerca di uno scontro sullo stile dei talk show americani. Io ho preferito ascoltare le persone, che chiedono risposte. Ma de Pascale non si preoccupi, avrà il dibattito. Dopo Parma ne faremo uno anche a Bologna, il 14 novembre. Grazie agli organizzatori e a chi parteciperà». Si riferisce al duello organizzato dal Carlino (vedi articolo a fianco).

Comunque fra codardia, linguaggio sprezzante, arroganza e uomini che scappano, non è mica finita domenica sera la battaglia elettorale a suon di post e veleni. Ieri mattina, Bonaccini ha fatto il bis, seguito dopo qualche ora dalla Ugolini.

Bonaccini: «Quando critico, sempre educatamente, la Ugolini, quelli di Fratelli d’Italia cominciano uno dopo l’altro, chiamati all’appello da Bignami, a rispondermi sguaiati». Ci mette in mezzo anche libertà, «spettri del regime assassino fascista alleatosi con Hitler e il nazismo».

Ugolini: «Invece di chiedermi scusa, Bonaccini ha aggravato la situazione con altre offese. Questo è il rispetto che ha verso le donne, questa è la sua idea di democrazia».

Il post scriptum di Bonaccini: «Un applauso va però a entrambi i candidati: i toni tra loro sono sempre civili, mai urlati o con ricorso a insulti. Teatrino surreale a cui ci ha abituati troppo spesso la politica italiana, con il risultato che in troppi si allontano dalle urne».

Con tutto il rispetto, pensiamo invece che questa rissa social si inserisca perfettamente proprio fra le pagine più gustose del teatrino della politica italiana, in salsa emiliano-romagnola. Ci attendiamo, ai prossimi post, un po’ di progetti veri sul futuro della Regione.