MATTEO NACCARI
Editoriale
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Il Passante del mai

L’allargamento dell’autostrada A14 e il relativo Passante a Bologna sono ancora in stallo. Come riportato sul Carlino dal collega Paolo Rosato, il progettone che dovrebbe rivoluzionare il nodo emiliano, fulcro del traffico automobilistico italiano, è di nuovo fermo al palo.

Quello che preoccupa è il silenzio dei ministeri romani che dovrebbero dare l’ok definitivo al mega cantiere: per questo la Regione ha deciso di prendere in mano la situazione e quindi già a luglio ha intenzione di convocare un tavolo con Autostrade e il Comune di Bologna per un piano d’azione che acceleri l’iter.

A Roma, il progetto che prevede appunto un deciso intervento sull’autostrada e sulla tangenziale, per snellire un traffico sempre più caotico, si sarebbe incagliato sui costi: i rincari dei materiali avrebbero fatto lievitare il prezzo dell’infrastruttura a oltre tre miliardi di euro, costo pesantissimo per le stesse Autostrade. In attesa che da questo ennesimo summit esca una qualche soluzione, il copione è sempre lo stesso: il Passante non arriva mai.

Da decenni si parla di come intervenire sul nodo di Bologna e da decenni quando si pensa di essere al dunque ci si ritrova poi ancora lontani. Come se nulla dovesse mai accadere. Purtroppo, tutto gira attorno ai soldi, che non sono mai abbastanza: ma è questo il vero problema? Chissà, verrebbe invece da dire che il Passante a parole è necessario ma poi nei fatti può anche slittare. E’ quello che accade con quasi tutte le infrastrutture italiane.

Tra l’altro questa non è la solo opera che ritarda in regione Emilia Romagna. Si attende un segnale sulla quarta corsia dell’autostrada tra Ponte Rizzoli e Ravenna e un ok al nuovo casello autostradale di Solarolo/Castel Bolognese, sempre nel Ravennate. Si vedrà, sperando che le imminenti elezioni regionali non congelino tutto come nelle migliori tradizioni: invece che decidere è più semplice passare la palla a chi verrà. E intanto il tempo passa.