SERGIO GIOLI
Editoriale

I fiumi? Citofonare Antani

Ma questi benedetti fiumi chi li deve gestire? Dopo l'ennesima alluvione, Il Carlino ha provato a fare chiarezza e ha ottenuto le seguenti risposte (si badi bene, tutte incredibilmente veritiere)

Ma questi benedetti fiumi chi li deve gestire? Dopo l'ennesima alluvione, Il Carlino ha provato a fare chiarezza e ha ottenuto le seguenti risposte (si badi bene, tutte incredibilmente veritiere). La regione dice: ''La difesa del suolo è competenza dello Stato. All'autorità di distretto del bacino del Po, emanazione dello Stato, compete la pianificazione. Alla Regione compete la programmazione e la realizzazione degli interventi attraverso Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) e i consorzi di bonifica per i canali di loro competenza . Ai Comuni spetta la parte delle reti ricomprese nel servizio idrico integrato''. Vi siete già persi? Non è mica finita qui. Il Consorzio della bonifica renana dice: ''La gestione delle acque naturali di superficie, fiumi, torrenti e rii, è materia di esclusiva competenza della Regione Emilia-Romagna. La legge prevede che i consorzi possano effettuare interventi solo grazie alla stipula di convenzioni con gli enti locali eletti''. Non avete compreso bene? Leggete il seguito. Il consorzio dei Canali di Bologna dice: ''Quando siamo in presenza dei termini fiume, torrente, rio e sinonimi, allora parliamo di corsi d'acqua naturali, la cui competenza spetta alla Regione. Viceversa, quando si parla di canali, condotti, canalette, si tratta di corsi d'acqua artificiale la cui competenza è dei consorzi. Ad eccezione del Canale Navile, che fino al 1860 era in carico al consorzio ma con l'Unità d'Italia passò allo Stato''. Sempre il Consorzio Canali di Bologna, però, specifica: ''Quando si copre un canale, la competenza è di chi gode del beneficio dell'area di risulta, così, quando parliamo di strade, è il Comune che ha messo la copertura ad essere responsabile di essa, mentre la parte sottostante resta al Consorzio''. Non ci avete capito nulla? Vi arrendete? Avete ragione. In effetti dire che il meccanismo è barocco è dire poco. Un labirinto di formule, una nebbia di parole degna del conte Mascetti di 'Amici miei'. Ve lo ricordate? ''Antani, come se fosse Antani, la supercazzola prematurata con lo scappellamento. Come? A destra, per due''. Ecco perché serve un commissario vero, con pieni poteri: prima usciamo dalla supercazzola, meglio è per tutti.