Editoriale

I cani seduti in autobus, meglio di no

Amare gli animali non significa disprezzare l'uomo, come se non fosse l'homo sapiens. Sugli autobus cittadini lasciare sedere i cani nelle poltroncine non occupate significa appunto non rispettare i propri simili. In diverse occasioni ho notate questa scena. E lo dico invocando anche motivi igienici, a meno che non si facciano indossare i pantaloni all'amico dell'uomo. Anche nel 1959 lo scimpanzé amico di Angelo Lombardi che compariva alla televisione era perfettamente vestito, se non altro per pura decenza.

Maurizio Dall'Oca

Risponde Beppe Boni

E' capitato anche al sottoscritto, che pure frequenta poco gli autobus cittadini, di vedere a Bologna un cane di piccole dimensioni seduto accanto alla padrona. Gli altri passeggeri non hanno protestato ma è bastato osservare i loro sguardi per capire cosa pensavano. Hanno tollerato ,come probabilmente anche l'autista, un atteggiamento onestamente poco educato. I cani sono splendidi amici dell'uomo, fedeli, affettuosi, sempre disponibili, ma sono animali e come tali vanno trattati e rispettati. Sull'autobus devono sedere le persone non i cani, siano essi di piccole o grandi dimensioni. Detto ciò credo che a Bologna sia un evento raro. Il problema quindi non è degli animali, ma della testa di certi loro padroni. Piuttosto è frequente vedere cani al ristorante, che dal punto di vista igienico è meno opportuno. Molti locali accettano gli animali ma credo sia un errore che spesso mette a disagio anche le persone che non apprezzano e che per tolleranza il più delle volte si guardano bene dal protestare. Idem per i negozi di alimentari. Se la signora deve fare la spesa lasci il cagnolino in automobile (all'ombra) e si sbrighi a comperare il pane. I nostri amici a quattro zampe non protestano se li lasciamo fuori dal locale. Anzi, ringraziano perché di solito sono costretti a stazionare in un metro quadrato per un paio d'ore.

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