GIANMARCO MARCHINI
Editoriale
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È la sera del miracolo: Thiago e gli undici eroi che hanno riscritto le leggi della felicità

Una sera così dolce che si potrebbe bere. E’ la sera del miracolo Champions. Il tempo stravolto: il Bologna va indietro e avanti nello stesso istante. E’ il 2024 o il 1964? Roba che manco negli orologi di Dalì. È la magia di un altro visionario, Thiago Motta. La rivoluzione del "gòdere” l’attimo. Se lo meritava questa città di vivere una stagione così, e si meriterebbe di viverne un’altra e cento altre ancora. Ma il presente è un spazio troppo bello per sperperarlo in chiacchiere sul futuro. Non adesso, non domani e nemmeno dopodomani. No, lasciamo fuori i rumors da questo momento atteso sessant’anni. Non facciamoci troppe domande: godiamoci le risposte che questo Bologna ha dato a tutti. Non durerà, non può durare, dicevano. Così come ora dicono: Thiago non resterà, non può restare. Può darsi, probabile. E se andrà via? De Andrè direbbe: è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati. E’ la sera dei miracoli, non delle previsioni. Quelle lasciamole pure a chi sembra aver scoperto da due giorni questo Bologna e ora vorrebbe addirittura spiegarcelo. Altro? Altro. Lasciate che questa città respiri quest’aria nuova, come le finestre di una vecchia casa chiusa da chissà quanto. Entra una luce che pare nuova tanto è forte. Bologna stamattina si è svegliata diversa, s’è guardata allo specchio e si è vista più bella. Più bella di tutte. In un momento così noi vogliamo ricordare chi ha raccontato la storia del Bologna e di quella storia è stato un pezzo importante: Stefano Biondi. Due anni fa, di questi tempi, ci ha lasciato. Ecco, il nostro Steve è sempre stato uno da Champions.