VALERIO BARONCINI
Editoriale
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Da Meloni a Schlein: i banchi di prova del salto nazionale

Michele de Pascale ha già un ruolo da leader nazionale. Lo ha fatto ieri, dicendo no al pulviscolo politico della logica correntizia Pd e al Cencelli dei territori (Ferrara snobbata, Bologna ridimensionata, ampi spazi a Reggio, il ritorno di Forlì). Lo farà oggi, nel primo faccia a faccia con il premier Giorgia Meloni dove il convitato di pietra sarà il nuovo commissario alla ricostruzione e, poi, ad Atreju per parlare di autonomia. Lo farà domani, quando dovrà gestire le riflessioni in un partito che è sempre più movimento (molte chat ieri sono impazzite e chiedevano seri confronti interni): il sacrificio di un nome certo, serio e fidato come quello del segretario regionale dem Luigi Tosiani, il segretario (che ha alzato la mano e s’è tirato fuori con eleganza) di uno dei risultati record e nonostante questo non premiato, è il gioco del rovescio del tentativo di pressing per Stefano Caliandro, gradito soprattutto al sindaco di Bologna Matteo Lepore ma anche alla segretaria nazionale Elly Schlein. Ergo?

La nuova giunta regionale non è frutto dei niet, ma dei sì. I sì convinti. Uno degli amministratori più vicini a de Pascale ha ribadito il concetto più volte: sei coraggioso, metti il coraggio nelle tue convinzioni, non metterlo nelle eterne mediazioni. Così è stato. Ma a quale prezzo?

Il rapporto col Governo, che sull’alluvione non vuole lasciare sei miliardi di euro direttamente in mano a viale Aldo Moro, è il primo banco di prova. De Pascale ha ribadito che non starà a metà del guardo se dovesse proseguire la centralizzazione della gestione. Eppure ha tenuto la delega alla ricostruzione, segno che resta una speranza nel dopo-Figliuolo: fallito il dialogo con la maggioranza, resta solo la strada di un cambio di Meloni.

E ancora, il dialogo con Elly Schlein. De Pascale e la segretaria hanno la stessa età, sono figli della stessa terra, ma, nonostante l’ex sindaco di Ravenna sia stato visto arrivare confermando un vantaggio non semplice né scontato da gestire, con Schlein ha un rapporto diretto. La segretaria ha condiviso l’operazione Emilia-Romagna e la più decisa opposizione al Governo avrà il volto di de Pascale. Vedremo con quali nuovi equilibri.

Infine, una nota su Roberta Frisoni assessora e Vincenzo Colla vice, le ‘sorprese’ anticipate dal Carlino: scelte di preparazione. Oltre la democratura woke e i cancelli di quote, giovanilismi e politichese.