Bologna, 19 novembre 2024 – Le truffe nei confronti di persone avanti nell'età sono troppo frequenti. Continuamente la cronaca riporta episodi di questo genere. Nei giorni scorsi scorsi mi pare di aver letto che c'è stata un'impennata di questo fenomeno in Appennino e soprattutto dalle parti di Marzabotto. Cosa può fare la società nel suo complesso per difendere i soggetti più soli e fragili? Non possiamo abbandonare le persone anziane in balia dei delinquenti.
Annamaria Lorenzi
Risponde Beppe Boni
Non c'è un' impennata dei raggiri ai danni degli anziani, nel senso che purtroppo sono una costante drammatica. Ci sono bande specializzate che battono zona per zona la città e la provincia, mettono a segno i colpi e poi cambiano terreno "di lavoro". Lo scudo di difesa deve partire anche dalle famiglie cercando di educare nei limiti del possibile i congiunti che vivono soli o che passano parte della giornata in solitudine a non dare confidenza agli sconosciuti, a non rispondere a richieste di denaro al telefono, a non recarsi in banca a prelevare contante se non dopo avere avvisato figli o nipoti. Uno strumento utile è anche installare telecamere nell'appartamento dove una persona trascorre ore della giornata senza compagnia. La legge dovrebbe prendere a mazzate (in senso giudiziario), chi commette questi reati con pene ancora più severe delle attuali. Colpire le persone fragili è il reato più vigliacco che esista. Facciamo un ripasso delle truffe più frequenti. Quella più utilizzata è la richiesta di soldi per aiutare un parente che ha avuto una disavventura o un incidente, poi ci sono la richiesta di pagamento per un pacco, il raggiro del finto incidente con la rottura dello specchietto di un'auto con relativo risarcimento, o i finti addetti del controllo energetico che intanto svuotano la casa di preziosi.