Il centro storico di Bologna è stato messo a ferro e fuoco dai manifestanti che hanno partecipato al corteo per Ramy Elgaml. Questi violenti hanno devastato la nostra città incendiando cassonetti, lanciando pietre e oggetti contro le forze di polizia e i vigili del fuoco. Sono state infrante vetrine, fatti vandalismi di ogni genere e imbrattati muri con scritte. Sono indignato per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga di Bologna, per la quale esprimo solidarietà alla comunità ebraica bolognese. Spero che i colpevoli siano identificati e puniti. Dovrebbero ripagare i danni! E lavorare loro stessi per il ripristino.
Filippo Diaco
Risponde Beppe Boni
La notte di Bologna dell'altra sera è stata una delle più buie degli ultimi anni. Col pretesto di inscenare una manifestazione di solidarietà per la morte di Ramy, il ragazzo rimasto ucciso nell'inseguimento dei carabinieri a Milano, gruppi organizzati di terroristi urbani hanno messo a ferro e fuoco mezza città allestendo perfino barricate e attaccando la sinagoga. Una vergogna. Il nodo è che qui nessuno andrà in carcere. Ci sono le denunce, l'inchiesta ma poi? La macchina giudiziaria è fatta in modo che anche in questi casi mandare in cella i violenti è piuttosto difficile.
Davvero bisognerebbe trovare il modo di far pagare il conto delle devastazioni a chi le ha compiute mettendo questi scellerati ai "lavori forzati", facendo loro ripulire dove hanno spaccato di tutto. Tutta gente a cui importa poco o nulla del povero Ramy, ma che aveva già preparato un piano di violenza da mettere in pratica. Naturalmente non potevano mancare gli antagonisti anti Israele e pro Palestina che se la sono presa con la sinagoga attraverso un'incursione pianificata. Il bello, anzi il brutto, è che molti dei manifestanti sono facce note. Sempre pronti alla violenza, sempre in prima linea, sempre gli stessi.