I lavori del tram con i mille cantieri aperti in Bologna stanno letteralmente facendo morire le attività commerciali toccate e non toccate dai lavori ,per il meno movimento all'interno della città.Quando il Comune si renderà conto che per speculazioni e sovvenzioni varie Europee tutte le nostre vetrine chiuderanno,per noi sarà la fine, ma anche tutti i loro balzelli, imposte e tasse varie avranno la stessa sorte. Ed allora su chi conteranno per vivere...forse solo su qualche bar e ristorante ? Auguri, ma i nostri figli mangiano come i vostri, un pensiero.uno solo volete farlo?
Miriam Martelli
Risponde Beppe Boni
Partiamo da un presupposto che non si può ignorare. I cantieri dovrebbero migliorare l’urbanistica e la viabilità della città. Il problema è che son arrivati a valanga quasi tutti insieme e questo crea disagi ai cittadini che fra l’altro vedono diminuire sensibilmente il numero dei parcheggi, e ai commercianti che in molti punti di Bologna sono assediati da ruspe, camion, betoniere che ovviamente tengono alla larga i clienti. Nell’area urbana tra piccoli e grandi, quest’estate si sono contati oltre trenta lavori in corso. La concentrazione dei cantieri, dunque, è il vero problema. Una parte di questi sono collegati e quindi sarebbe stato difficile differirli. Ma tutti gli altri? Forse una maggiore programmazione e un maggiore scaglionamento avrebbero consentito di ottenere lo stesso risultato con meno danni e proteste. I cittadini imprecano perché scarseggiano i parcheggi, mentre molti commercianti imprecano perché il registratore di cassa va avanti al rallentatore nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale di un rapido superamento del capitolo ruspe. Ci sono esercizi commerciali che si sono trovati nel mezzo di tre cantieri, quindi accerchiati. L’Ascom di Bologna lamenta per alcuni negozi un calo del 20% delle vendite. Tanta roba. Almeno prima di far scattare il gran premio delle ruspe andava concordato un piano insieme ai commercianti.
beppe.boni@ilrestodelcarlino.it