Editoriale

Buche nelle strade un male antico sempre attuale

Si ritorna a parlare, giustamente, delle tante strade cittadine piene di buche e avvallamenti. Ce ne sono dappertutto. Mi auguro che con almeno una parte dell'introito generato dall'evento organizzato per la tappa bolognese del Tour de France, come illustrato qualche giorno fa, venga utilizzata per cominciare in modo serio ad asfaltare diverse strade che, rispetto ad altre, non essendo state percorse dai corridori, aspettano ancora di essere sistemate.  

Carlo Bonora  

Risponde Beppe Boni

Le strade malmesse, piene di buche e cedimenti, i marciapiedi sconnessi sono temi che in generale non appassionano le pubbliche amministrazioni. Certo qualche toppa si mette, le vie principali vengono prese in considerazione e trattate con i guanti bianchi, ma spesso quando si esce dal cerchio magico delle aree privilegiate le cose stanno diversamente. Se arrivano segnalazioni da parte dei cittadini, che sono poi coloro che frequentano la città , in bici, in scooter e in auto, significa che qualcosa di vero c'è. Le strade dimenticate sono ovunque. A Bologna sarebbe meglio riparare qualche buca in più e preoccuparsi un po' meno di scelte creative come il divieto di superare i 30 all'ora (che pochi rispettano). Le proteste arrivano anche dalla provincia. Il capogruppo di Rete civica in Regione, Marco Mastacchi, chiede di mettere in sicurezza la strada provinciale 61, che collega San Benedetto Val di Sambro e Rioveggio. Da tempo non si vedono operai per la manutenzione e le incursioni del maltempo hanno peggiorato la situazione. Ci sono rattoppi, buche, restringimenti. Dalla montagna alla pianura. Esponenti del centrodestra segnalano la pessima situazione di alcune strade dalle parti di Medicina, nelle frazioni di Portonovo e Buda. Quella messa peggio è la via del Signore, che scorre in terra e non in cielo e porta nella Bassa imolese.

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