GIANMARCO MARCHINI
Editoriale
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Bologna, le risposte dal mercato sono arrivate

Il nuovo Bologna comincia a scrollarsi di dosso un po' di punti interrogativi. Le risposte dal mercato sono arrivate. In poche ore: Benjamin Dominguez, Pobega, Iling-Junior. Certo, manca ancora il centrale di difesa, ma arriverà. E pazienza se non sarà l'usato di lusso Hummels o il futuribile Logan Costa. Chi arriverà (si riparla con l'Arsenal per Kiwior) sarà funzionale alla causa, come finora lo sono stati tutti, eccezion fatta per Karlsson, autentico buco nero dentro cui la rete scouting rossoblù sembra essersi persa.

Tutto questo per parlare di fiducia: la fiducia, che questa dirigenza si è conquistata con una stagione al di sopra delle più rosee previsioni, delle loro in primis. Zirkzee non valeva un parastinco di Arnautovic, Calafiori era "quello della Roma che non ha mantenuto le promesse", Freuler era ormai bollito, Beukema chi? Fin qui hanno avuto ragione loro: Fenucci, Sartori e Di Vaio. A cominciare dalla scelta di Thiago Motta. Impopolare e discutibile allora, avanguardista oggi che Motta ha già stregato il popolo juventino e quella metà d'Italia che ha scoperto soltanto ora l'esistenza del calcio posizionale (eppure Cambiaso lo faceva già due anni fa, ma con la divisa d'un altro colore...).

Si diceva la fiducia: la fiducia che va accreditata a questa società e al suo allenatore che in 90' ha già fatto vedere la sua impronta sul Bologna e su Bologna, nonostante un 1-1 contro la modestissima Udinese avrebbe potuto spegnere qualsiasi entusiasmo. E allora, tutti a Napoli con fiducia. Che per fare i processi c'è tempo. Quantomeno facciamo prima parlare il campo.