BEPPE BONI
Editoriale
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Bici elettriche, tra spericolati e buonsenso

Bologna, 3 novembre 2024 – Vorrei far notare che tante biciclette elettriche percorrono a velocità sostenuta, 25 chilometri, le piste ciclabili cittadine. Succede anche moltissime volte in presenza di bambini alle prime esperienze sulle bici e di conseguenza creano situazioni di pericolo. Penso che ci sarebbe bisogno naturalmente di grande buonsenso. In mancanza di quest'ultima condizione si devono trovare soluzioni di legge per evitare il peggio.

Silvano Stefanelli

Risponde Beppe Boni

Le bici elettriche o comunemente definite a pedalata assistita stanno cambiando il concetto di mobilità urbana e sono sempre più diffuse. Le si vede in gran numero nelle città ma anche d'estate in collina e in montagna dove agevolano percorsi in salita altrimenti difficilmente affrontabili per molte persone. E in prospettiva questo mezzo è destinato ad aumentare nella circolazione urbana. Date uno sguardo in giro per Bologna e ve ne accorgerete. Un dato significativo: solo nel 2020, complice anche il bonus mobilità, è stato raggiunto il record di oltre 2 milioni di bici vendute. Le città, idem Bologna, si adeguano a questa logica e si muovono in una direzione più sostenibile, ampliando la rete delle proprie piste ciclabili (alcune inutili). C'è però un rovescio della medaglia: il numero degli incidenti stradali che vedono coinvolte bici elettriche è in aumento perché chi le guida spesso non tiene conto che si tratta di un mezzo che si avvicina, pur non essendolo, a un ciclomotore. Guidare una bici a pedalata assistita richiede comunque il rispetto del codice della strada. Per il conducente c'è il divieto di passare con il rosso al semaforo, percorrere tratti controsenso e guidare in stato di ebbrezza. E soprattutto vige il regolamento non scritto di usare buonsenso sulle piste ciclabili dove possono esserci bambini o persone anziane.

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