Editoriale

Affitti brevi, come evitare le truffe

Premesso che non sono titolare ne' di Airbnb nè di Bed& breakfast, ho sentito dire che le truffe on line nel settore specifico sono numerose e che ovviamente colpiscono le città dove questo tipo di alloggi è molto diffuso. Forse bisognerebbe fornire qualche consiglio a coloro che decidono di utilizzare questo tipo di accoglienza. Sarei anche curioso di sapere quanto è diffuso questo settore a Bologna, città che fortunatamente è molto amata anche dai turisti stranieri.

Bernardo Biagi

Risponde Beppe Boni

Cominciamo dai numeri. A Bologna questo di accoglienza per i turisti si è diffuso in maniera esponenziale negli ultimi anni. In un primo tempo è stato anche registrato un tasso di abusivismo abbastanza forte poi in parte rientrato grazie ai controlli e alla razionalizzazione del settore operata dal Comune. Secondo stime recenti dal 2015 in poi e fino al 2023 la crescita degli affitti brevi (contratti di locazione non oltre i 30 giorni) ha fatto registrare quasi il 300%, togliendo così dal mercato molti appartamenti prima destinati alle normali residenze e agli studenti. Attualmente gli annunci sotto le Due torri sono 4700 con la massima concentrazione nell'area del centro storico (il quartiere santo Stefano è leader). Attenzione però alle truffe on line che secondo la Polizia miete vittime soprattutto fra i giovani. E proprio Polizia e Airbnb in presenza delle vacanze estive hanno rinnovato la collaborazione per aiutare i cittadini a riconoscere ed evitare i malintenzionati in rete. In Italia sono 2.500 i siti truffaldini di phishing bloccati da Airbnb negli ultimi 12 mesi. Consigli per non cadere in trappola: controllare bene l'indirizzo del sito web, non cliccare su link sconosciuti, diffidare delle offerte eccezionali, non pagare con bonifico bancario ma solo sulla piattaforma e infine controllare sempre le recensioni.

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