Aeroporto, disagi e turisti record

La lettera. Risponde Beppe Boni

Leggo spesso sulla stampa lamentele per aerei in decollo e atterraggio. Sono nata diciamo a 500 metri dalle piste tantissimi anni fa Nel tempo trascorso ho visto l'aeroporto Marconi crescere ma contemporaneamente sono state costruite tantissime case attorno e nelle aree immediatamente limitrofe. L'aeroporto fa il suo lavoro e le case non dovevano essere costruite così vicine. Vivo ancora sotto il cono e non mi lamento. Katia Brini

risponde Beppe Boni

Chi abita intorno all'aeroporto Marconi di Bologna deve fare i conti con un traffico aereo continuamente in aumento dovuto al fatto che la città e l'intera Emilia Romagna sono diventate mete turistiche ambite e altamente frequentate. Inevitabile che coloro che abitano nell'area interessata siano sottoposti, soprattutto d'estate, ad un forte disagio acustico. Comprensibile. Ma che fare? Rinunciare alle migliaia di turisti che scelgono Bologna come meta preferita? Spostare lo scalo? Sono eventualità impossibili da realizzare. E allora forse l'unica strada, in parte già percorsa, è quella di attrezzare con una operazione straordinaria tutte le abitazioni della zona con infrastrutture in grado di ottenere una insonorizzazione efficace. Ovviamente per realizzare questo obiettivo servono finanziamenti che possano sostenere gli investimenti delle singole famiglie. Non c'è altra scelta anche perché l'aeroporto si sta attrezzando per sostenere ulteriori flussi di turisti. I cantieri sono aperti e fino a luglio lavoreranno a pieno regime. Il programma del piano industriale prevede, tra le altre cose, un parcheggio multipiano che porterà 2.200 nuovi posti auto e la riqualificazione del piazzale aeromobili della zona cargo e dell’area partenze Schengen con 294 sedute in più.

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