Editoriale

Adozioni, servono procedure snelle

Si legge spesso della carenza di natalità, della necessità di incentivi per "invogliare" a fare figli. Si legge invece poco o nulla riguardo le enormi difficoltà "tecniche" ed economiche che devono affrontare le famiglie anche in Emilia Romagna per poter adottare i milioni di bambini che avrebbero bisogno subito di una famiglia, e che invece sono spesso costrette a desistere. Così si sommano due problemi, con il risultato di avere sempre meno giovani in Italia.

Paolo Belloli

Risponde Beppe Boni

La burocrazia, o meglio la malaburocrazia, è un male italico che non risparmia nessun campo. Anche in città evolute come Bologna e in regioni altrettanto evolute come l' Emilia Romagna. E purtroppo vale anche per le adozioni. Non è mai colpa del singolo ma di un groviglio di leggi, regole, cavilli che non tengono conto della vita delle persone. Certo, i bambini non sono pacchi postali, a maggior ragione quelli che hanno necessità di avere una famiglia, e quindi la cautela e i controlli prima di validare un'adozione devono essere massimi. La società deve però fare uno sforzo ulteriore per fare in modo che tanti piccoli possano avere il calore di un papà e di una mamma in tempi accettabili. I numeri dicono che le liste d'attesa sono lunghissime. Manca personale nei tribunali dei minori? Aumentiamolo, è una questione di civiltà. Ci sono grovigli perversi di leggi? Districhiamoli senza diminuire i controlli. L' Emilia Romagna da qualche anno favorisce corsi per preparare i genitori che aspirano all'adozione di un bambino. Bene, benissimo. Ma poi bisogna anche darsi da fare per snellire le procedure, se davvero sono cosi complicate. Sono oltre tremila le famiglie adottive che si sono costituite in Emilia-Romagna negli ultimi dieci, dodici anni, di cui circa il 23% per adozione nazionale e 77% con adozione internazionale. Però la lentezza del percorso a volte scoraggia le persone. Lo dicono i numeri. Un dato lo comunica l'Istat: nel 2021 si è conclusa l'adozione per 866 minori italiani, mentre ogni anno le domande in attesa sono fra le 7 e 8 mila. Quindi c'è margine per migliorare. Le coppie residenti in Emilia Romagna, interessate a intraprendere il percorso adottivo, prima di presentare la loro disponibilità al Tribunale dei minori devono rivolgersi al Servizio sociale o Equipe adozioni competente per territorio.

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