ANTONIO TROISE
Economia

Riforma fiscale 2024, sanzioni dimezzate e sconti per chi si mette in regola. Cosa cambia

Novità in arrivo per i contribuenti. Lo Stato rischia di perdere incassi ma il governo scommette su un’elevata adesione

Omessa dichiarazione dei redditi, la riforma dimezza le sanzioni

Roma, 21 maggio 2024 – Arrivano gli sconti sulle sanzioni del fisco. A patto, però, di mettersi in regola con i pagamenti. La riforma che dovrebbe dire addio alle maxi-multe che arrivano al 240% dell’ammontare dovuto, sarà approvata domani dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo è quello di un sistema sanzionatorio più equilibrato ma anche in linea con gli altri Paesi Europei. Le novità non mancano. Ecco le principali.

Sanzioni dimezzate per chi non presenta la dichiarazione

Per chi non presenta la dichiarazione dei redditi o dell'Irap oppure la dichiarazione del sostituto d'imposta, la multa sarà del 120%, la metà rispetto a quella prevista attualmente. Mentre per dichiarazione infedele, si passa dal 90-180% al 70%. In generale, le sanzioni amministrative saranno ridotte da un minimo del 20 fino ad un massimo del 33%.

Sconti per i commercianti

Regime fiscale meno duro anche per i commercianti: per l'omessa o tardiva trasmissione o con dati incompleti o non veritieri dei corrispettivi giornalieri le sanzioni non potranno superare i 1.000 euro, mentre l'omessa, incompleta o infedele comunicazione delle minusvalenze sarà punita con una sanzione massima di 30mila euro (anziché 50mila).

Sanzioni penali meno dure

Saranno adeguate agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza le norme relative alla non punibilità con l’obiettivo di aiutare chi non può pagare le imposte per cause di forza maggiore e chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi. Si interviene, comunque, solo sull’omesso versamento e non sulla frode fiscale o sulla falsa fatturazione, in modo da dare tempo per un rientro dalla situazione di crisi di liquidità per le imprese che si trovano in una situazione di crisi. Prevista, inoltre, un’ulteriore stretta sui crediti di imposta, dando maggiori certezze a quelli inesistenti e non spettanti, attraverso una loro più puntuale definizione.

Quanto incassa lo Stato con le sanzioni

Le sanzioni tributarie riscosse ogni anno ammontano a circa 2,27 miliardi: il taglio delle multe, che vengono ridotte nel complesso di circa il 10%, si spiega nella Relazione Tecnica, avrà necessariamente un "effetto negativo" in termini di entrate da sanzioni; ma con multe più proporzionate, e di minore importo, si scommette su una maggiore adesione all'accertamento.