Bologna, 30 gennaio 2025 – Un progetto, totalmente ecologico, di contrasto al granchio blu attraverso il popolamento in specifici luoghi marini di polpi, che riuscirebbero – questo è l’auspicio – a contenere il moltiplicarsi dei crostacei alieni. Il progetto ‘Octo-Blu’, proposto dall’Università di Bologna all’interno del Feampa (Fondo Europeo degli Affari Marittimi della Pesca e dell’Acquacoltura), prevede un ripopolamento dell’area colpita dal granchio blu con para-larve di polpo destinate a contenere e controllare la sua diffusione, apportando benefici alla biodiversità ed alla sostenibilità ambientale. Il principale predatore di granchio blu, infatti, è il polpo, insieme allo squalo blu (noto anche come verdesca), alle anguille e ai branzini striati.
La Regione, pertanto, ha attivato una collaborazione istituzionale con l’Università di Bologna (attraverso il centro universitario di produzioni ittiche di Cesenatico), per la realizzazione di un progetto pilota, che intende sviluppare un processo di riproduzione in cattività del polpo. Saranno successivamente identificati specifici siti di rilascio strategico.
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Dove rilasciare il polipo
Le zone, comprese in un tratto della costa Romagnola da Ravenna a Cattolica, potranno essere scelte in base a specifiche esigenze di abbondanza di granchio blu e alla presenza di habitat idonei per i polpi. Durante tutto il periodo di durata del progetto, verrà eseguito un costante monitoraggio e controllo delle attività svolte, per garantire il rispetto delle tempistiche e dei risultati attesi. La verifica dei risultati potrà avvenire conducendo monitoraggi regolari nelle aree di rilascio per valutare la presenza e la distribuzione dei polpi rilasciati e dei crostacei alieni.
Quanto è stato stanziato
La Regione ha previsto nel bilancio 2025 un ulteriore stanziamento di un milione di euro di risorse regionali per far fronte all’emergenza granchio blu. Fondi che saranno dedicati a coprire le spese sostenute dalle imprese per il suo smaltimento e trasporto, e che si aggiungono ai due milioni complessivi già finanziati nel 2023 e 2024, tra ristori e rimborsi. Il massimo impegno della Regione è stato ribadito a Goro (nel Ferrarese) dal presidente Michele de Pascale e dall’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, che hanno incontrato le associazioni delle imprese e delle cooperative locali, insieme alla sindaca Marika Bugnoli e al primo cittadino di Comacchio (FE), Pierluigi Negri.
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L’area di Goro
Proprio Goro, i canali adduttori di Comacchio e l’aerea del Delta del Po sono le aree maggiormente colpite in Italia dalla diffusione del granchio blu: qui venivano prodotte circa 16mila tonnellate di vongole- che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea- con un’occupazione di circa 1.700 addetti. “E’ in corso una vera e propria emergenza economica e sociale, con decine e decine di famiglie che rischiano di perdere quella che è la loro fonte di reddito principale - hanno sottolineato de Pascale e Mammi -. Come Regione non abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio a queste comunità e continueremo a sostenerle e aiutarle, lo dimostra anche quest’ultimo stanziamento. Ma è evidente che serve mettere in pratica il Piano nazionale annunciato dal commissario straordinario Caterino, perché le nuove misure entrino a regime il prima possibile. Per questo gli abbiamo anche chiesto di venire a presentarlo qui in Emilia-Romagna”.