BRUNO MIRANTE
Economia

Mercato dell’auto, tutti i numeri della crisi

Il mondo dell'automobile sta attraversando il processo di transizione verso i veicoli elettrici, ancora molto costosi e poco attrattivi per i consumatori europei. Forte concorrenza da parte della Cina, che al contrario ha sviluppato un fiorente mercato dei veicoli elettrici e detiene sostanzialmente la leadership delle tecnologie

Roma, 8 ottobre 2024 – Mercato in declino, aziende che fermano interi stabilimenti e minacciano chiusure e licenziamenti e poi scioperi e proteste. La crisi globale del mercato automobilistico non risparmia le grandi imprese europee simbolo dell'industrializzazione del continente, come la tedesca Volkswagen, Stellantis, erede dell’italiana Fiat e la francese Peugeot. Il settore paga anni segnati da scarsi investimenti in innovazione e incentivi residuali da parte delle istituzioni. Il mondo dell'automobile sta attraversando il processo di transizione verso i veicoli elettrici, ancora molto costosi e poco attrattivi per i consumatori europei che risentono della forte concorrenza da parte della Cina, che al contrario ha sviluppato un fiorente mercato dei veicoli elettrici e detiene sostanzialmente la leadership delle tecnologie necessarie per produrli.

Auto, le nuove immatricolazioni
Auto, le nuove immatricolazioni

I numeri in Europa

Secondo gli ultimi dati dell’Acea, l’associazione europea dei produttori di auto, ad agosto le immatricolazioni in Unione Europea sono state il 18 per cento in meno rispetto ad agosto del 2023: i paesi dove sono andate peggio sono Germania, Francia e Grecia, dove la perdita è stata rispettivamente pari al 28, 24 e 21 per cento. Il calo è stato poi particolarmente accentuato nelle vendite di veicoli elettrici: nell’Unione Europea le vendite sono state il 43,9 per cento in meno rispetto ad agosto dell’anno scorso. Ci sono stati grossi cali in Germania e in Francia, i due paesi in cui il mercato delle auto elettriche è attualmente più grande e in cui le vendite sono state rispettivamente il 69 e il 31 per cento in meno rispetto ad agosto 2023. Anche in Italia la riduzione è stata consistente, del 41 per cento.

Lavoratori dell'automotive per paese Ue
Lavoratori dell'automotive per paese Ue

Le vendite aumentano dove sono presenti le colonnine

Lo studio dell’Acea mostra come le vendite di auto elettriche siano maggiori dove c’è una maggiore disponibilità di colonnine sul territorio: questo si vede per esempio dal fatto che i due paesi dove sono concentrate più colonnine – Paesi Bassi e Germania, che insieme ne hanno il 42 per cento – sono anche tra quelli dove la quota di mercato delle auto elettriche è più alta. È così anche in Norvegia, un paese che ha puntato molto sugli incentivi all’acquisto e sulle infrastrutture, dove ormai in circolazione ci sono più auto elettriche che a benzina. Nella maggior parte dei paesi europei questo è mancato: le infrastrutture di ricarica sono ancora poco diffuse, sebbene le cose cambino radicalmente da paese a paese, e gli incentivi all’acquisto di auto elettriche sono cronicamente insufficienti un po’ ovunque: in Italia per l’intero 2024 erano stati stanziati 240 milioni di euro, e le richieste li hanno fatti terminare in appena 9 ore.

Auto, come è cambiata la produzione globale
Auto, come è cambiata la produzione globale

I dati in Italia

Nel mese di settembre sono state immatricolate in Italia 121.666 auto con un calo del 10,7% su settembre 2023. I primi nove mesi del 2024 - secondo i dati del ministero dei Trasporti - chiudono invece a quota 1.202.122 immatricolazioni, con una crescita del 2,1% sullo stesso periodo del 2023.

Forte flessione per Stellantis che ha venduto a settembre in Italia 29.375 auto, il 33,9% in meno dello stesso mese del 2023 con la quota di mercato che scende dal 32,6% al 24,1%. Nei nove mesi il gruppo ha immatricolato 365.286 vetture, in calo del 5,8% sullo stesso periodo dell'anno scorso. La quota di mercato è pari al 30,3% contro il 32,9% di un anno fa. Secondo il Centro Studi Promotor, il 2024 dovrebbe chiudere con 1.603.000 immatricolazioni, livello decisamente lontano dalla situazione ante-crisi quando erano 1.916.951. Anche i concessionari sono pessimisti: il 75% valuta basso il livello dell'acquisizione di ordini, il 42% dichiara alti livelli di giacenze di auto nuove invendute. "E' del tutto evidente - sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - che la situazione del mercato e dell'industria dell'auto dell'Unione Europea richiede che al massimo livello istituzionale Ue non sia sufficiente pensare di anticipare di un anno il punto sulla transizione energetica prevista per il 2035, ma è indispensabile si affronti la crisi dell'auto senza pregiudizi e con il realismo e il coraggio necessari".