GIORGIA DE CUPERTINIS
Economia

Multe, la classifica delle città col maggior numero di contravvenzioni stradali

Ecco la graduatoria delle sanzioni più frequenti quando si è alla guida

Controlli stradali

Controlli stradali

Le classifiche lo mettono in chiaro: nel 2022, considerando solo le 102 città capoluogo di provincia che hanno pubblicato i dati relativi ai proventi legati alle contravvenzioni stradali, l’importo complessivo supera i 793 milioni di euro. E Milano (151 milioni di euro), Roma (133 milioni) e Firenze (46 milioni) sono i Comuni che, sempre lo scorso anno, hanno incassato i maggiori proventi derivanti da sanzioni legate all'accertamento delle violazioni al Codice della Strada. Numeri che scattano una prima e interessante fotografia, a cui si aggiungono però ulteriori curiosità: rapportando le somme al numero di autovetture e motocicli iscritti nei registri della motorizzazione, lo scenario inizia a cambiare.

Attraverso quest’ultimo calcolo, infatti, si può notare come i milanesi, i fiorentini e i bolognesi si classifichino tra i guidatori più multati d’Italia: il dato emerge dall’analisi congiunta Facile.it – Assicurazione.it realizzata esaminando i rendiconti dei proventi delle violazioni del Codice della Strada pubblicati dalle città capoluogo di provincia italiane. Nel dettaglio, il primo posto spetta ai milanesi anche in questo caso, siccome - considerando che dai dati ufficiali ACI fanno capo a Milano oltre 870.000 veicoli tra auto e moto - nel 2022 la spesa ‘pro capite’ per multe legate alle violazioni del Codice della Strada è stata di 174 euro. Nella graduatoria dei conducenti più sanzionati del Paese, seguono al secondo posto i fiorentini che in media, lo scorso anno, hanno dovuto pagare contravvenzioni di importo pari a 170 euro. Il terzo gradino del podio spetta invece ai guidatori bolognesi, dove nella città felsinea la “multa pro capite” è pari a 163 euro. Ai piedi del podio si trova Pavia, dove automobilisti e motociclisti in media hanno dovuto sostenere multe di importo pari a 129 euro, seguita da Siena (128 euro).

Allo stesso tempo, tra le città capoluogo di provincia che incassano meno proventi dalle multe stradali, al primo posto si trova il comune di Carbonia, che lo scorso anno ha incassato appena 120 mila euro, seguito da due città siciliane: Enna (131 mila euro) e Agrigento (135 mila euro). Ma se in questo scenario, alle somme incassate viene rapportato il numero di autovetture e motocicli iscritti nei registri della motorizzazione, a emergere è come i conducenti meno multati lo scorso anno siano quelli di Latina, che in media hanno speso a testa 2,2 euro per far fronte a sanzioni legate alla violazione del Codice della Strada, a cui seguono i guidatori di Agrigento, con una spesa pro capite pari a 2,5 euro, e quelli di Aosta, dove la multa media è stata di 4,1 euro. Non è finita qui. Se si guarda alla classifica limitando l’analisi ai soli proventi derivanti da violazioni ai limiti massimi di velocità viene inoltre evidenziato come, tra le città capoluogo di provincia, quella con i maggiori incassi questa volta sia Firenze (23 milioni di euro nel 2022). Milano slitta al secondo posto (13 milioni di euro), mentre al terzo si classifica Genova (poco meno di 11 milioni). Roma è quarta con poco più di 6 milioni di euro. Complessivamente, le 102 città capoluogo di provincia analizzate hanno incassato, nel 2022, 117 milioni di euro provenienti da violazioni dei limiti massimi di velocità.

L’approfondimento però continua e se questa volta i proventi vengono rapportati con il numero di automobili e motocicli iscritti nei registri della motorizzazione, il risultato vede i fiorentini come i guidatori più multati per eccesso di velocità in Italia: nel 2022, infatti, hanno speso in media quasi 85 euro per questo tipo di sanzione. Seguono i conducenti grossetani, con una spesa pro capite di 78 euro, mentre in terza posizione troviamo i guidatori di Rieti (54 euro).

“Non tutti sanno che violare il Codice della Strada, oltre ad essere estremamente pericoloso, può avere un impatto negativo anche sul premio RC auto dell’assicurato - spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it -. Alcune compagnie assicurative, nel valutare il profilo dell’automobilista, tengono conto non solo della classe di merito, ma anche del saldo punti della patente e del rispetto del codice della strada da parte dell’assicurato negli anni precedenti alla stipula della polizza. Ad esempio, aver subito una sospensione della patente oppure aver ricevuto multe per guida in stato di ebbrezza può essere visto come il segnale di un atteggiamento poco prudente al volante e questo potrebbe spingere la compagnia ad aumentare il prezzo dell’Rc auto”.