SOFIA NARDI
Economia

Caffè, presto i rincari: "Tazzina verso 1,50. Terremoto dovuto a clima e trasporti"

Illy preannuncia addirittura 2 euro. La torrefazione forlivese Estados: " Per noi costi in crescita. E anche i chicchi sono sempre più cari" Moka Rica: "Speculazione allucinante, siamo tutti preoccupati"

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Rincari per il caffè: una tazzina verso 1,50 euro

Forlì, 25 agosto 2024 – Nero, macchiato, ristretto, americano… Ognuno ha il suo preferito, tutti sanno di cosa stiamo parlando, ancora prima che se ne sia pronunciato il nome: il caffè. La bevanda da bar per eccellenza è in questi giorni al centro di un enorme dibattito. A scatenarlo sono state le dichiarazioni dell’amministratrice delegata del colosso Illycaffè, Cristina Scocchia, rilasciate a margine di un suo intervento al Meeting di Rimini. Scocchia, in particolare, ha parlato di un probabile aumento della tazzina che, al bar, potrebbe anche arrivare a costare 2 euro.

Le ragioni sono le quotazioni in costante rialzo della materia prima, dovute in buona parte al cambiamento climatico che rende precarie le coltivazioni e in parte alla crisi dei trasporti, legati al canale di Suez, che si trova in una zona ‘calda’ del Mediterraneo. "Oggi il caffè verde costa 245 centesimi per libbra: il 66% in più dell’anno scorso, oltre il doppio rispetto a 3 anni fa", ha argomentato Scocchia.

Per ‘caffè verde’, nel settore, si intendono i chicchi non ancora tostati. "Questo ci spiega perché – riprende l’imprenditrice –, in 3 anni, il costo della tazzina del caffè che beviamo al bar è aumentato del 15%, e ora costa, in media, 1,50 euro in Italia. Si stima che aumenterà ancora e possa arrivare a toccare i 2 euro già nei prossimi mesi, se le pressioni rialziste sul costo della materia prima continueranno".

Ma un aumento è davvero la soluzione migliore? Ci sono alternative? Non molte, secondo le torrefazioni forlivesi. "È chiaro – spiega Daniele Versari di Estados Caffè – che i costi del caffè sono sempre più importanti rispetto al pre-Covid e ultimamente le quotazioni in borsa delle qualità di ‘robusta’, insieme a quelle dell’ ‘arabica’ continuano a salire: anche se in un prossimo futuro si stabilizzassero, il mercato non potrebbe tornare quello di prima. Alla luce di ciò, i prezzi dovranno adeguarsi".

Ma davvero ci aspetta il caffè a 2 euro? È indispensabile, secondo Versari, trovare un equilibrio: "Non penso che si arriverà in tempi brevi a quella cifra, ma almeno a 1 euro e 50 alla tazzina sì. Bisognerà capire dove fermarsi per mantenere intatti la qualità del prodotto e del servizio senza rinunciare del tutto al guadagno, sempre nella considerazione del fatto che aumenti troppo ingenti potrebbero scalfire l’abitudine tutta italiana del caffè al bar".

Fa un’analisi della situazione anche Franca Carella di Moka Rica, altro storico marchio nato e sviluppatosi in città: "Stiamo vivendo un terremoto allucinante. La borsa del caffè sale sempre e questo è dovuto senz’altro al cambiamento climatico e alla crisi dei trasporti. Ma c’è anche una forte speculazione che ci penalizza tutti e che non sappiamo quando terminerà. Inevitabilmente, se si vuole mantenere una buona qualità del prodotto, i prezzi dovranno salire un po’. Di quanto non lo so: spero che non si dovrà arrivare ai 2 euro, ma non si può escludere la possibilità. Siamo tutti molto preoccupati e le prospettive future sono ancora di difficile lettura anche per noi che siamo nel settore". E, secondo Carella, non si risparmierà troppo nemmeno rinunciando al bar: "Le cifre saliranno in proporzione anche per le cialde e le miscele".