Bologna, 27 settembre 2022 - La bolletta del gas potrebbe arrivare ogni mese, anziché ogni due come succede ora. E in tempi di crisi - con il costo dell'energia in ascesa, che spaventa ai massimi imprese e famiglie - la possibilità di 'rateizzare' il pagamento può far gola a molti, nel senso che permette di spalmare più facilmente le spese nell'arco del tempo e di non gravare troppo sui bilanci familiari, ora che il prezzo del metano è letteralmente alle stelle.
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La richiesta, accolta da Arera, è dell'Unione nazionale consumatori. e può essere particolarmente interessante ora che sta per iniziare il riscaldamento di case e luoghi di lavoro. Ma non tutti sono: secondo il Codacons ad esempio, la bolletta che arriva ogni mese "produrrà un aggravio di costi a carico dei consumatori, così come l'aggiornamento mensile e non più trimestrale delle tariffe".
Vediamo di capire i pro e i contro.
Bollette mensili a richiesta: da quando e perché
La novità scatta dal primo ottobre - per chi lo richiederà e per gli operatori che vorranno farlo - su decisione dell'Autorità per l'energia, che ha accolto una delle richieste avanzate dall'Unione nazionale consumatori. L'Arera nella delibera spiega che la modifica ha tenuto conto dell'esigenza "dell'introduzione di una periodicità di fatturazione mensile per il servizio di tutela, almeno per i clienti finali con soglie di consumo più elevate (come nel caso di clienti che usano il gas per riscaldamento) e almeno per il semestre invernale da ottobre a marzo" e inoltre "dell'esigenza di prevedere una maggiore periodicità di fatturazione nell'ambito del servizio di tutela così da permettere ai clienti finali di conoscere più frequentemente la propria spesa e di redistribuire i pagamenti delle bollette su più mesi".
Tariffe, l'aggiornamento diventa mensile
Inoltre, di fronte all'impennata delle quotazioni del gas a livello internazionale, per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l'Arera ha deciso di sganciarsi totalmente dal Ttf di Amsterdam non utilizzando più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all'ingrosso internazionale, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all'ingrosso PSV italiano. L'aggiornamento delle tariffe diventerà da quest'autunno mensile, non più trimestrale e sarà ex post e non più ex ante come avvenuto finora, disgiungendo così le variazioni di prezzo relative all'elettricità da quelle sul gas. Il che significa che alla fine di questo mese, con ogni probabilità giovedì 29, saranno aggiornate solo le tariffe della luce per i consueti tre mesi, mentre per stabilire il prezzo del gas del solo mese di ottobre bisognerà aspettare i primi giorni di novembre, in particolare, come appena stabilito dall'Arera, il secondo giorno lavorativo del mese successivo a quello di riferimento (in questo caso dunque il 3 novembre).
Unione consumatori: è grazie a noi
"Ora, grazie a noi, sarà possibile avere anche nel mercato tutelato del gas fatture mensili, invece che bimestrali. Un passo avanti molto importante per evitare bollette insostenibili per le famiglie o possibili conguagli esagerati", esulta Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori. "Non recepita, invece, la proposta che il prezzo del gas sia stimato ex ante mensilmente. Questo vuol dire che giovedì, in occasione dell'aggiornamento dei prezzi del mercato tutelato ci sarà solo il nuovo prezzo della luce, ma non quello del gas che, per il mese di ottobre, sarà reso noto da Arera solo ex post, entro il secondo giorno lavorativo del mese di novembre" prosegue Vignola.
"A differenza di altre associazioni, l'Unc condivide la nuova metodologia di definizione del prezzo di Arera, perché in tal modo si potrà evitare di far pagare ai consumatori il prezzo folle del gas avuto nel mese di agosto che avrebbe mandato definitivamente in tilt i bilanci delle famiglie, e si potrà beneficiare di un immediato trasferimento degli effetti di eventuali iniziative nazionali ed europee. La nuova stima, infatti, sarà fatta sui prezzi del mese di fatturazione, ossia fattura di ottobre e prezzo Psv di ottobre" aggiunge Vignola. "Speravamo, però, di attenuare il problema di non poter far sapere con certezza alle famiglie, all'inizio del mese, prima di consumarlo, quanto costerà loro effettivamente il gas, con il rischio di avere poi conguagli insostenibili", conclude
Il 'no' di Codacons: rischio aggravio di spesa
Un'altra famosa associazione di consumatori non è per nulla d'accordo. "L'invio mensile delle bollette del gas produrrà un aggravio di costi a carico dei consumatori, così come l'aggiornamento mensile e non più trimestrale delle tariffe, che rappresenta una scelta dannosa per gli utenti", afferma il Codacons, che in una nota contesta fermamente i nuovi metodi annunciando un ricorso al Tar. Secondo l'associazione infatti, l'invio mensile delle bollette "non solo non determinerà alcun vantaggio per gli utenti, non avendo alcun effetto sulle tariffe, ma produrrà un aggravio dei costi a carico delle società fornitrici, costi che saranno scaricati sui consumatori finali".
Per tale motivo il Codacons, dopo aver impugnato al Tar del Lazio l'aggiornamento mensile delle tariffe del gas, "che pone gli utenti nella condizioni di risentire maggiormente della volatilità delle quotazioni energetiche, subendo magari forti aumenti quando aumentano i consumi e ottenendo riduzioni delle tariffe quando fanno meno uso di gas, impugnerà anche eventuali decisioni sull'invio mensile delle bollette".