PAOLA BENEDETTA MANCA
Economia

Acconto Imu 2022 entro il 16 giugno: le novità

La prima scadenza, cosa cambia quest'anno. Chi paga, come si calcola, come fare il versamento ed eventuale mora: domande e risposte

Imu: acconto entro il 16 giugno 2022. E' la prima scadenza

Imu: acconto entro il 16 giugno 2022. E' la prima scadenza

Bologna, 11 giugno 2022 - Inizia il conto alla rovescia per il pagamento dell'Imu 2022. La prima rata, l’acconto, con scadenza 16 giugno, deve essere corrisposta utilizzando, per il calcolo, le aliquote approvate dai Comuni per il 2021. Per la seconda rata, o saldo, con scadenza 16 dicembre, si utilizzano le aliquote approvate dai Comuni per il 2022, pubblicate sul sito del Mef entro il 28 ottobre. In caso contrario, il saldo dovrà essere versato con le aliquote approvate dai Comuni per il 2021. I contribuenti possono, a loro discrezione, versare l'Imu in un'unica rata il 16 giugno.

Chi paga l’Imu

A pagare l'Imu saranno i proprietari residenti in Italia di una prima casa di lusso (ovvero classificata nelle categorie catastali A/1, A/9 e A/ o casa signorile, villa e castello), e di seconde case e immobili diversi dall'abitazione principale (come capannoni, negozi, alberghi, uffici). Sono tenuti al pagamento dell’Imu, anche se non residenti, i proprietari e i titolari del diritto di usufrutto di fabbricati, terreni e aree fabbricabili; i titolari del diritto di abitazione sull’immobile adibito ad abitazione principale; i titolari di diritti di superficie, uso, enfiteusi e i genitori affidatari dei figli titolari del diritto di godimento della casa coniugale.

Chi non deve pagare l’Imu

L’Imu non è dovuta sulle abitazioni principali e relative pertinenze, tranne quelle censite nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6, C/7, e l’esenzione spetta nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna categoria. Sono previste riduzioni in caso di fabbricati concessi in comodato, inabitabili, locati a canone concordato e, in presenza di determinati requisiti, per il fabbricato tenuto a disposizione da pensionati residenti all’estero. Esenti dal pagamento Imu anche i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Altra novità è che non si paga più l’Imu sugli “immobili merce”, cioè i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita.

Come si calcola l'Imu?

In primo luogo va individuata la base imponibile che è data dalla rendita catastale dell’immobile rivalutata del 5%. Il valore ottenuto deve essere moltiplicato per i coefficienti previsti per legge per ogni immobile che variano in base alla categoria catastale. Infine, alla base imponibile ottenuta si applicano le aliquote deliberate dal Comune, nella maggior parte dei casi allineata al massimo del 10,6 per mille. Per conoscere l'aliquota comunale si può cliccare qui.

Cosa cambia quest'anno?

Per i pensionati residenti all'estero la riduzione dell'Imu scende al 37.5% rispetto al 50% del 2021. Nel caso in cui due coniugi abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nello stesso Comune, le agevolazioni per l'abitazione principale si applicano per uno solo degli immobili scelto da loro stessi. Lo stesso accade, da quest'anno, se le due case sono ubicate in comuni diversi.

Bonus Imu 2022

La legge di bilancio 2022 ha anche introdotto un bonus Imu che spetta ai soggetti che trasferiscono la propria attività in un comune con una popolazione fino a 500 abitanti delle aree interne, a rischio spopolamento.

Come si paga l'Imu?

Attraverso il modello F24; il bollettino postale o la piattaforma PagoPA.

Agevolazioni per Covid-19

Ne è rimasta solo una: l’esenzione per gli immobili di categoria catastale D/3 usati per cinema, teatri e sale per concerti o spettacoli. Il gestore dell’attività deve essere il possessore dell’immobile.

Cosa succede se una casa è stata comprata o venduta?

L’Imu è versata in proporzione ai mesi di possesso. Il tributo del mese in cui avviene il trasferimento è a carico di chi possiede l’immobile per più giorni nel mese. Il giorno d’acquisto si conta come giorno in quota all’acquirente e, in caso di parità, l’imposta per quel mese è dovuta dall’acquirente.

Cosa succede se si paga in ritardo?

Chi paga oltre la data del 16 giugno deve versare, insieme all’imposta, una mora più gli interessi legali parametrati sul numero dei giorni: lo 0,1% al giorno fino a 14 giorni di ritardo; l'1,5% dal 15° al 30° giorno.