ANDREA SPINELLI
Cultura e spettacoli

Tommaso Paradiso torna sull’onda: "La mia è una vocazione tutta live"

Archiviata la band Thegiornalisti, stasera sarà a Ferrara. "Vorrei scrivere un brano con Gaetano Curreri"

Tommaso Paradiso torna sull’onda: "La mia è una vocazione tutta live"

Tommaso Paradiso torna sull’onda: "La mia è una vocazione tutta live"

Accende l’amplificatore e scatena cori da stadio il Tommaso Paradiso in scena stasera al Ferrara Summer Festival sul palco di Piazza Trento e Trieste col suo carico di dischi di platino e di hit tutte da cantare. Un mondo in bilico tra Riccione e Stare sereno appena raccontato tra i solchi del (doppio) album dal vivo ’In concerto’. Insomma, un Tommy nuovamente Space Cowboy nel cuore e nell’animo, nonostante una carriera partita col vento in poppa dell’avventura di Thegiornalisti e poi finita sulle montagne russe, come l’immagine dell’avventuriero stellare sfilata con destrezza dal suo primo album solista al Jamiroquai anni Novanta. "Si sa che la vita è fatta di alti e di bassi – dice lui atteso anche al parco della Pace di Servigliano il 13 luglio– ma per me l’unica cosa che conta davvero è rimanere onesti con sé stessi a prescindere dal maggiore o minor successo di quel che si sta facendo".

Questo tour completa il percorso di riemersione dai momenti bui seguiti allo scioglimento di Thegiornalisti?

"Già nel 2022 ho ripreso a suonare e a trovare un po’ di convinzione in quel che faccio. Aiutato in questo da un repertorio popolare e amato dai più. Posso dire che la riemersione ora è completa, ma, come tutti, spero di fare sempre meglio".

Alla chitarra ha recuperato Marco Rissa, quindi sul palco ci sono 2/3 di Thegiornalisti.

"Visto che nella band c’è molto affiatamento, perché suoniamo assieme già da due anni, all’inizio ho temuto che Marco potesse incontrare qualche problema d’inserimento. E invece s’è trovato immediatamente a suo agio".

Una curiosità, nella scrittura delle canzoni, quanto le è servita la laurea in filosofia?

"M’è servita nella vita, perché quel tipo di preparazione ti aiuta a strutturare il pensiero, dando una solidità narrativa a ciò che scrivi. Soprattutto il primo repertorio, composto quando frequentavo ancora l’università, era pieno di riferimenti filosofici. Oggi quel retroterra culturale mi aiuta soprattutto ad affrontare la quotidianità del mondo, provando a dare una spiegazione razionale anche a ciò che è manifestamente irrazionale".

Le piacerebbe tanto scrivere una canzone con…?

"Gaetano Curreri. Perché ho sempre avuto il mito degli Stadio e della Bologna dei Dalla, dei Malavasi o di quel Carboni con cui ho già avuto la fortuna di lavorare".

Dopo l’esperienza alla regia di ’Sulle nuvole’, il cinema la tenta ancora?

"Al momento i film preferisco guardarmeli. È così complesso lavorare ad un’opera per il grande schermo che per dedicartici devi proprio staccarti da tutto. E invece ora sono assorbito dalla musica al 100%".

Nessuna tentazione per “altri” palcoscenici?

"Se si riferisce a Sanremo, no. La mia è una vocazione live che va ben oltre i tre minuti di un’unica canzone".