GIORGIO
Cultura e spettacoli

Sul Catria per salvarsi dalla frenesia

Giorgio Guidelli esplora la bellezza e la spiritualità di Chiaserna, tra le mura di calcare e il suggestivo panorama del Monte Catria. Attraverso le parole dell'autore, emergono riflessioni sulla connessione digitale e l'importanza di ritrovare la pace nella natura e nella tradizione.

Guidelli

Quando arriviamo a Chiaserna e vediamo quelle case, capiamo che quelle mura sono una pietra sopra tutte le cianfrusaglie quotidiane: l’AI, le app, i download, i reload e digitazioni varie. Il calcare massiccio è ovunque. Specie sulla montagna che sovrasta, il Catria, dalla metallica croce. Il nostro compagno di salite, Robert il sudtirolese, punta dritto al sentiero di Malecchie, una via normale che impenna forte una volta guadagnata la cresta. Le venature del Catria disegnano confini dolci, ma netti, spartitraffico di idiomi. Da una parte il cantianese, insalata di inflessioni dialettali, dall’altra quelli più contratti e di marca ormai dorica. Alla croce di vetta, Robert, da buon cattolico dell’ex Impero Austro Ungarico, rimira il monastero di Fonte Avellana. Il luogo di pace nominato da Dante pare un plastico d’un museo sotto le selve fitte. Sovrastato dalla lugubre balza dell’Aquila, è un baluardo spirituale e tradizionale. Pensiamo all’inverno, quando anche una nevicata fitta scaccia i fantasmi della connessione sempre e ad ogni costo. Passateci, da queste parti. Di sicuro, vi salverete.