BENEDETTA CUCCI
Cultura e spettacoli

Soldini: "La violenza è ancora nell’aria"

Il regista presenta stasera a Bologna il film tratto da ’Le assaggiatrici’ di Postorino. "Non è sul nazismo, lo utilizza come palcoscenico"

Silvio Soldini assieme al cast dell’ultimo film ’Le assaggiatrici’

Silvio Soldini assieme al cast dell’ultimo film ’Le assaggiatrici’

Rosa, Elfriede, Leni, Heike, Ulla, Sabine e Augustine, ovvero le giovani tedesche protagoniste dell’ultimo film di Silvio Soldini Le assaggiatrici, in uscita oggi nei cinema e da lui presentato al cinema Modernissimo di Bologna alle 20. Donne già apparse nel libro di Rossella Postorino del 2018, che si ispirava alla storia vera della tedesca Margot Woelk, che, nel 2012, prima di morire, rivelò di essere stata una delle giovani costrette dalle SS, tra il 1943 e fine del 1944, a mangiare il cibo che veniva cucinato per Adolf Hitler – allora nascosto in un paese lontano da Berlino – onde evitare che lui venisse avvelenato.

Soldini, il film esce in questo 2025 che vede la minaccia dei nazionalismi sull’Europa. Come è entrato nel progetto?

"La regia mi è stata proposta quando era già stata messa parzialmente in piedi la produzione, cosa avvenuta anni fa, ma io sono ripartito dalla lettura del libro. Mi ha un po’ impaurito che fosse un film in costume, perché non ne avevo mai girati, ma mi è molto piaciuto il personaggio di Rosa, una giovane di 27 anni che arriva ai confini dell’impero per cercare rifugio dai bombardamenti di Berlino, e invece diventa vittima di coercizione. Quando è stato scritto il libro ancora si dibatteva del riscaldamento climatico di cui oggi nessuno parla più, perché siamo dietro a questioni assurde. Nel 2025 non mi sarei mai aspettato di sentire la guerra così vicina a casa e ascoltare politici che parlano con tale violenza".

Entrando a contatto con questa storia, cosa ha scoperto di nuovo sul nazismo?

"Ho scoperto che Hitler era vegetariano e mi ha colpito perché, come racconta anche il personaggio del cuoco, lo è diventato dopo aver visitato un macello, sentendo il rumore del sangue per terra, sugli stivali. Con tutto il sangue umano che ha sparso lui…".

Il libro di Postorino non è stato mai tradotto in tedesco, invece il suo film è già stato venduto in cinquanta paesi, anche in Germania. Si è dato una spiegazione magari parlando con la scrittrice?

"Sì, lei ipotizza delle cose. Forse il fatto che sia una storia tra un soldato delle SS e una donna tedesca colpisce. Solitamente ci sono storie di soldati in terre straniere, come quella di Suite Francese di Irene Némirovsky, tra un ufficiale della Wehrmacht e una donna francese. Certo che, da tedesco, avere questo peso del nazismo sulle spalle non deve essere una cosa facile, ma non è che non ci siano film o libri sull’argomento".

Come ha sentito di rappresentare la storia d’amore tra una vittima e un carnefice?

"Entrambi non si oppongono a una forza maggiore, si potrebbe dire. Il richiamo dell’istinto, di essere donna, portano Rosa a cedere al generale Ziegler. Ho cercato di raccontare le scene nel fienile come un incontro tra due giovani al di fuori dell’ingranaggio in cui si trovano, lui nelle SS e lei cavia, anche pagata. In quel momento tornano a essere giovani, innamorati, come se riuscissero a sentirsi liberi e in questo modo a ribellarsi".

Crede che il suo film possa portare a una riflessione sul momento politico attuale?

"Sarebbe bello che le emozioni suscitate dal film portassero a galla una riflessione su cosa vuol dire vivere in un mondo in cui sentirsi oppressi, con qualcuno che decide per te e la libertà non è scontata. Attraverso la regia ho cercato di far sentire che la violenza è nell’aria, perché c’è la guerra ma nel film non si vede mai. Quando Rossella Postorino l’ha visto per la prima volta mi ha detto che la prima metà delle Assaggiatrici le sembrava un film distopico, e ha ragione, perché non è un film sul nazismo. Lo utilizza come palcoscenico per raccontare una storia, ma potrebbe essere qualsiasi dittatura. Nel discorso che fece Hitler dopo l’attentato e che abbiamo messo, lui dice che si è salvato perché l’ha voluto la provvidenza, proprio come ha detto Trump dopo che un proiettile l’ha raggiunto a un orecchio durante un comizio. Ma quando ho girato, ancora non l’aveva detto".