ANDREA SPINELLI
Cultura e spettacoli

Santi Francesi, gran finale a Rimini: "Un assaggio dei concerti nei club"

Il duo chiude il tour estivo lunedì. "Skin a Sanremo? Le sue parole ci hanno dato determinazione"

Il duo chiude il tour estivo lunedì. "Skin a Sanremo? Le sue parole ci hanno dato determinazione"

Il duo chiude il tour estivo lunedì. "Skin a Sanremo? Le sue parole ci hanno dato determinazione"

Si conclude lunedì 2 settembre sul palco di Rimini in Musica l’estate on the road dei Santi Francesi. Per Mario Francese e Alessandro De Santis quello all’Arena Francesca da Rimini, in piazza Malatesta, è l’epilogo di un’esperienza più che positiva capace di capitalizzare la visibilità acquisita davanti alle telecamere di Sanremo focalizzandoli al tempo stesso sull’album che intendono pubblicare ad ottobre. Il primo come Santi Francesi dopo l’ep In fieri e una manciata di singoli tra cui L’amore in bocca e Tutta vera.

Che accade in questi concerti?

"Rappresentano un po’ un assaggio di quello che accadrà in inverno nei club (il 29 novembre sono all’Estragon di Bologna – ndr), dove proporremo pure musica nuova, visto che abbiamo i cassetti pieni".

La musica che state facendo in che direzione sta andando?

"Molto strumentale, con una matrice molto fine anni Novanta inizio anni Duemila. Insomma, siamo tornati un po’ indietro rispetto alle ultime cose. In concerto ci scambiamo perfino gli strumenti".

Perché le “liturgie musicali” che avete portato a primavera in due chiese sconsacrate di Milano e Napoli sono rimaste episodi isolati?

"Perché erano dei test, con arrangiamenti nuovi, formazione nuova, situazione nuova. E poi perché volevamo mantenerli degli eventi di esclusivi così come ci erano venuti in mente".

Sanremo. Ci riprovate subito o saltate un turno?

"Sanremo non è mai stato un chiodo fisso. Con L’amore in bocca ci abbiamo provato perché eravamo convinti del pezzo. Ne arrivasse uno altrettanto valido, perché no?".

Ci sarebbe ancora un po’ di tempo…

"Visto che non siamo più dei debuttanti e quindi eviteremmo la trafila di Sanremo Giovani, forse sì… E poi, non dover fare una pre-selezione, significherebbe concentrarsi esclusivamente sul pezzo da portare in gara".

Dopo il duetto di ’Hallelujah’ al Festival, Skin degli Skunk Anansie almeno il numero di telefono ve l’ha lasciato?

"Non incideremo quella cover di Leonard Cohen perché quello all’Ariston è stato un unicum che tale deve restare. Replicare un’esperienza del genere in studio, infatti, non avrebbe senso. Però il momento è stato fantastico, carico di energia e l’aura di Skin ci rimarrà dentro per sempre vista l’umanità e l’esperienza che ha saputo trasmetterci nei due giorni passati assieme".

Alessandro, qual è il consiglio più importante che vi ha dato?

"Il giorno dell’esibizione ero alle prese con un forte abbassamento di voce e lei, vedendomi preoccupato, è venuta a dirmi di non preoccuparmi perché tutto quel che pensavo mi mancasse in quel momento sarebbe arrivato nel momento dell’esibizione. Poche parole che mi hanno fatto, però, trovare con la determinazione giusta per affrontare l’impegno".

Prima o poi questa cosa la facciamo…

"Non una, ma due: cancellare l’account Instagram e iniziare a scrivere canzoni anche in inglese".