ANNAMARIA CORRADO
Cultura e spettacoli

L’ultimo viaggio della Barca di Teodorico

Dal ministero un finanziamento di 250mila euro per completare i restauri dell’imbarcazione ravennate. Nel 2026 sarà al Museo Classis

Dal ministero un finanziamento di 250mila euro per completare i restauri dell’imbarcazione ravennate. Nel 2026 sarà al Museo Classis

Dal ministero un finanziamento di 250mila euro per completare i restauri dell’imbarcazione ravennate. Nel 2026 sarà al Museo Classis

Ravenna, 26 marzo 2025 – La ’Barca di Teodorico’ sta per arrivare a destinazione. ll ministero della Cultura ha stanziato un finanziamento di 250.000 euro che serviranno a completare il restauro del prezioso reperto rinvenuto nel 1998 a Ravenna durante i lavori di riqualificazione del Parco di Teodorico. I resti dell’imbarcazione di epoca altomedievale, interamente in legno, saranno oggetto degli ultimi interventi sulla base delle indagini eseguite negli ultimi 3 anni, prima della collocazione definitiva al Museo Classis dove sarà finalmente esposta al pubblico. Gli ultimi restauri avverranno in un edificio che il Comune ha individuato a Savarna. "È un ulteriore e importante passo verso il recupero – ha spiegato ieri Fabio Sbaraglia, sindaco facente funzioni – e i lavori si concluderanno entro il 2026". Intanto la Fondazione RavennAntica è impegnata nella progettazione dello spazio espositivo che ospiterà il reperto nel Museo Classis. Il reperto fu chiamato così per il luogo del ritrovamento, a pochi metri dal mausoleo del re ostrogoto, ma risale a un’epoca diversa. Si tratta di una imbarcazione commerciale che aveva parte del carico ancora conservato al suo interno.

La barca fu rimossa e per proteggerla, e in vista del successivo restauro, fu creato un guscio in vetroresina modellato sulla sua forma. Il reperto fu poi inserito in una struttura metallica per il trasporto al laboratorio di restauro di imbarcazioni antiche a Comacchio dove è stata sottoposta ai primi interventi conservativi. In particolare a un processo di consolidamento con applicazione di PEG, polimero utilizzato per il recupero dei legni archeologici bagnati. Quindi ci fu la fase di essiccazione e stabilizzazione del legno. La prima fase fu portata a completamento negli anni successivi al rinvenimento, mentre la seconda e ultima fase è rimasta in sospeso in attesa di una sistemazione definitiva per la valorizzazione e la musealizzazione della barca. A settembre del 2021 è stato annunciato da Dario Franceschini, allora ministro della Cultura, un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro nell’ambito di un Accordo di valorizzazione che aveva come obiettivo l’area di Classe. Il particolare alcuni interventi di riqualificazione della basilica di Sant’Apollinare, ma soprattutto la valorizzazione della ‘Barca di Teodorico’ in un padiglione dedicato. "La tipologia di reperto – ha sottolineato la soprintendente, Federica Gonzato – è molto particolare e l’operazione sarà anche un importante momento di studio sulle metodologie di restauro dei legni imbibiti che, speriamo, aiuterà a gestire futuri rinvenimenti analoghi".

La progettazione dei lavori di restauro è stata affidata a Marco Fioravanti, docente all’Università di Firenze. L’imbarcazione dopo il ritrovamento fu portata a Comacchio, nel Museo archeologico, e lì è rimasta fino all’ottobre del 2023 quando è stata trasferita, con un trasporto speciale, a Ravenna. Il 2026 sarà l’anno in cui troverà la sua casa definitiva.