BENEDETTA CUCCI
Cultura e spettacoli

Le foto di Lynch per il Mast in mostra nel foyer

Nel 2014 David Lynch arrivò a Bologna per un incontro a porte chiuse, solo per gli studenti del Dams, alla...

David Lynch, Untitled (New_Jersey) c.1986

David Lynch, Untitled (New_Jersey) c.1986

Nel 2014 David Lynch arrivò a Bologna per un incontro a porte chiuse, solo per gli studenti del Dams, alla Fondazione Mast. L’occasione era quella di parlare del suo cinema nella cornice della mostra The Factory Photographs curata da Petra Giloy-Hirtz, con sue fotografie realizzate tra il 1986 e il 2000 nelle aree industriali di Berlino, Lódz e nel New Jersey, in cui esprimeva la sua fascinazione per le fabbriche, la sua passione quasi ossessiva per comignoli, ciminiere e macchinari, per l’oscurità e il mistero.

Dal primo febbraio, dieci di quegli scatti saranno in mostra nel foyer del cinema Modernissimo e sarà l’occasione per entrare in un livello lynchiano densissimo, dove vengono privilegiate le rovine di un mondo che va scomparendo, in cui le fabbriche erano pietre miliari di un orgoglioso progresso e non luoghi desolati.

Tutta quell’aurea emozionale, insomma, tipica dei suoi film che la Cineteca ripropone per tutto febbraio, in un omaggio che porterà anche nelle sale italiane quattro restauri: The Elephant Man, Strade perdute, Una storia vera, Mulholland Drive. Al Modernissimo, oltre a questi titoli, si vedranno Eraserhead, poi Velluto blu, Cuore selvaggio, Fuoco cammina con me, Inland Empire, una selezione dei corti.

E ritornando a quell’incontro di dieci anni fa al Mast, a introdurlo fu il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli che oggi afferma: "Ci ha fatto scoprire uno sguardo nuovo sugli Usa, ha inventato un nuovo modo di intendere la relazione tra musica e immagini, ha ideato personaggi e situazioni che non dimenticheremo e ci ha mostrato il fascino del misterioso e dell’insondabile".

Benedetta Cucci