CLAUDIO SALVI
Cultura e spettacoli

"La musica parla un solo linguaggio". Mirca Rosciani da Pesaro a New York

Il debutto il 28 aprile per dirigere la Long Island Concert Orchestra: "Onorata per questa opportunità"

Mirca Rosciani vive e lavora a Pesaro. Oltre che essere direttore d’orchestra, ha portato il Coro del Teatro della Fortuna di Fano in circuiti lirici importanti

Mirca Rosciani vive e lavora a Pesaro. Oltre che essere direttore d’orchestra, ha portato il Coro del Teatro della Fortuna di Fano in circuiti lirici importanti

Insegna, suona e dirige, tutto con passione e senza etichette. È stata tra le prime donne in Italia a dirigere orchestre e ad esigere che la si definisse semplicemente ’direttore’ e non ’direttrice’. Mirca Rosciani, originaria di Colleferro ma pesarese d’adozione dove vive e lavora da oltre vent’anni, parla della sua prossima esperienza che la vedrà salire sul podio a New York il 28 aprile per dirigere la Long Island Concert Orchestra.

Un debutto importante negli States come direttore. Emozionata?

"Sì e onorata di poter tornare in una città che adoro e nella quale avevo già debuttato con un concerto lirico nella storica Casa italiana Zerrilli Marimó. E questa volta in veste di direttore con un’orchestra importante come la Long Island Concert Orchestra in un concerto raffinato, ricco di première mondiali di compositori contemporanei di fama Internazionale".

Cosa dirigerà?

"Per l’occasione eseguiremo ’Le Tre notti’ nella versione per orchestra d’archi di Silvia Colasanti; il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra d’archi di Roberto Scarcella Perino, solista Gustavo Miranda; il ’Fru Fru Konzert’ per sax e orchestra d’archi di Nicola Colabianchi con solista Maria Torres Melgares e il concerto Prelude n.1 di David Winkler; oltre a musiche di Verdi e Mascagni".

Oltre alla lingua quali sono le difficoltà a dirigere un’orchestra di musicisti non italiani?

"Penso fermamente che il linguaggio della musica sia universale e quando si collabora con musicisti bravi e preparati l’intesa alla fine arriva, emoziona e risolve".

Nella sua intensa attività c’è anche la direzione del Coro del Teatro della Fortuna di Fano.

"Una collaborazione felice che ha portato il Coro ad esibirsi in festival importanti e per un decennio almeno al Rossini Opera Festival ottenendo critiche eccellenti. In questi giorni saremo protagonisti nella Madama Butterfly nel circuito della Fondazione della Rete Lirica. Grazie a questo ruolo ho già ricevuto diversi inviti di collaborazione; tra questi il Teatro di Cagliari che mi ha voluta per debuttare come maestro del coro affidandomi la produzione dell’Italiana in Algeri".

Dirigere un coro polifonico e un’orchestra: due mondi differenti o c’è qualche analogia?

"L’intento dell’esecuzione è identico: far vibrare nello stesso istante voci diverse, che siano strumenti o persone. Il mio primo pensiero è sempre quello di fare squadra con gli artisti in campo. Credo che proprio il mio percorso formativo, fatto di molteplici esperienze, mi ha permesso di dirigere e fare musica mirando ad un solo obiettivo: ovvero quello di riuscire a realizzare la bellezza di un’esecuzione in grado di trasmettere emozioni al pubblico e a me stessa".

Nella sua variegata attività di artista c’è anche l’insegnamento del canto. Quale quella che le regala più soddisfazioni?

"Fatico a fare classifiche perchè credo in tutto quello che faccio. La formazione dei giovani mi sta molto a cuore, m’appassiona e quando i miei allievi superano concorsi e audizioni provo una vera felicità".