FILIPPO DONATI
Cultura e spettacoli

La capitale della ceramica. Argillà, artigiani a Faenza

Da domani a domenica via a una mostra mercato di livello internazionale. Ci saranno maestri modellatori da tutto il mondo. Focus sui Paesi dell’Est.

La capitale della ceramica. Argillà, artigiani a Faenza

Artigiani che modellano l’argilla: un’attività che fa da sempre parte dell’uomo

Dalla preistoria alle sperimentazioni del contemporaneo, da Yokohama fino alle polveri vulcaniche delle vette ecuadoriane: Argillà, il festival internazionale della ceramica, torna a Faenza da domani a domenica, con un calendario di oltre 90 eventi tutti all’insegna della più antica e universale forma d’arte, nata ovunque l’essere umano si sia trovato a sfiorare l’argilla con le proprie mani.

Protagonisti assoluti di Argillà sono i duecento artigiani che espongono nella mostra mercato, arrivati dai quattro angoli del mondo: per le strade della città – in particolare in viale Baccarini e corso Mazzini – sono attesi ceramisti da quasi trenta nazioni, dal Canada fino al Giappone, dalla Costa Rica all’Ecuador, presente con le opere realizzate in sabbia nera e cenere vulcanica del laboratorio Barroquema.

Le nazioni ospiti di Argillà 2024 sono Estonia, Lettonia e Lituania, protagoniste della mostra ‘Baltic Connections’ visitabile nel Ridotto del Teatro Masini. Rispetto all’edizione 2022, quando la partecipazione degli artisti asiatici fu resa complicata dalle restrizioni ai viaggi, quest’anno l’Oriente è tornato in grande stile: sempre al teatro Masini è ospitata la mostra ‘Possibility’ del collettivo nipponico Kyototto, affiancata dal viaggio nella ceramica indiana della Golden Bridge Pottery; al Salone delle bandiere del palazzo municipale sarà possibile visitare l’esposizione ‘Cerarteotto’ della Korean Women Association, mentre al Museo della Ceramiche sono in programma vari workshop, guidati dal maestro giapponese Hiroki Kiyokawa, sulla tecnica del kintsuji, l’arte di riparare con colate di oro fuso le ceramiche andate in frantumi.

Poco lontano, al laboratorio Geminiani, sono in programma delle otemae e delle kikizake, cerimonie che hanno al centro rispettivamente il tè e il sakè. Da alcuni anni Argillà si presenta come una ininterrotta festa di strada che prosegue giorno e notte: nella piazza di Faenza il festival non si interromperà letteralmente mai, è proprio qui infatti che i ceramisti veneti di Nove daranno vita a un colossale forno ceramico alimentato a legna per due giorni consecutivi. Sempre in piazza, domani alle 22, sono in programma le sfide del Mondial Tornianti: per l’occasione le gradinate del Duomo si trasformeranno in una tribuna da cui assistere ai virtuosismi dei ceramisti in gara.