Un grande successo, ieri nelle Marche, a Montegiorgio (Fermo) per Dante per i borghi, viaggio favoloso nell’Italia che c’è, un progetto della Società Nazionale Dante Alighieri, con il sostegno del Ministero del Turismo. Sotto la direzione artistica di Massimiliano Finazzer Flory – nella cornice di Palazzo Alaleona, grazie all’ospitalità della famiglia Beleggia – , fra i protagonisti alla lezione di geografia sono intervenuto Simone Betti e lo stesso Finazzer Flory per le letture teatrali dalla Divina Commedia. Presenti anche Massimo Temperini, presidente del Comitato di Fermo della Società Dante Alighieri, il vicesindaco e l’assessore alla Cultura del Comune di Fermo. Il progetto gode del patrocinio della Società Geografica Italiana e del Giubileo 2025 Città del Vaticano e il sostegno di Intesa Sanpaolo.
A raccontare il progetto che ruota attorno al Sommo Poeta e si snoda in venti tappe complessive era stato proprio Finazzer Flory su queste pagine. "Vogliamo dar voce al nostro padre. Questo padre non è soltanto un maestro di preghiera, ma ci dà una posizione precisa, che non si trova sul nostro telefonino. C’è nostalgia di patria, c’è un voler ritornare alla patria. E dove ritornare se non nei borghi? Dove ritornare se non in quella unità abitativa dove i costumi, la cultura e la natura da sempre sono dolce convivio. Per cui questo viaggio in Italia nasce per andare in luoghi alternativi, attraverso Dante Alighieri, riportando la geografia a essere spettacolare, perché vicino alle mie recitazioni teatrali ci sarà una lezione di geografia che ci dice le coordinate di dove siamo. Quelle coordinate fanno sì che Dante sia ancora in esilio, sotto scacco, ancora gira per l’Italia, esule, con una condanna a morte che pesa sulle sue spalle. Il nostro compito è liberarlo". Come? "Leggendolo nei borghi italiani per un turismo consapevole. Una visita là dove ci sono memorie, tracce, esperienze della storia antica italiana".