BENEDETTA CUCCI
Cultura e spettacoli

I gioielli di Nino Migliori. Le creazioni anni Settanta del maestro della luce

La curiosa mostra del grande fotografo all’Archeologico di Bologna rientra nella biennale ’do ut do’ che sostiene la Fondazione Hospice Seràgnoli.

I gioielli di Nino Migliori. Le creazioni anni Settanta del maestro della luce

La curiosa mostra del grande fotografo all’Archeologico di Bologna rientra nella biennale ’do ut do’ che sostiene la Fondazione Hospice Seràgnoli.

Quanti sono gli ’sguardi Migliori’ sull’arte? Classe 1926, fotografo innovatore e sperimentatore dal neorealismo a oggi, con una grande fascinazione per la luce e un amore totale per le tecniche storiche della fotografia, Nino Migliori è soprattutto un uomo curioso che in questi giorni ha saputo stupire di nuovo la sua Bologna: fino al 10 febbraio saranno infatti in mostra al Museo Archeologico, nell’ambito della biennale do ut do, i gioielli che ha realizzato tra gli anni Settanta e Ottanta.

Provengono dalla sua collezione personale, anzi, si può ben dire che emergono dai cofanetti della moglie Marina Truant, presidente della Fondazione Nino Migliori, perché anelli, spille, bracciali e collane in oro, argento e materiale plastico, sono stati inventati anche per lei. Oltre che per seguire quel bisogno di ricerca continuo su tecniche e linguaggi che in Migliori continua ad avere una voce forte. E sorprendono per forme e nomi: Catering ad esempio è una spilla con accrocchio di forchette in plastica e perla di vetro veneziana, Nuvole è un collier in oro, granati e catena oro per orologio da taschino, Straforo è un anello in oro e crisoprasio.

Il tema della manifestazione di arte, architettura e design do ut do, fondata in città da Alessandra D’Innocenzo per sostenere le attività della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, è quest’anno il desiderio che viene perfettamente interpretato dal maestro della fotografia. Il progetto espositivo curato da Lorenzo Balbi presenta un nucleo di teche posizionate su tavoli in marmo disegnati da Mario Cucinella, in cui viene esposta la preziosa collezione di gioielli insieme a cinque lightbox allestiti da In-Novo, di altrettante fotografie, che Migliori ha realizzato espressamente per l’occasione, per reinterpretare le sue creazioni attraverso lo strumento d’arte che gli è maggiormente congeniale: la fotografia. A queste opere si aggiunge una serie limitata di riproduzioni d’autore appositamente realizzata dalla Gioielleria Giulio Veronesi, che reinterpretano gli originali dell’artista. L’assegnazione delle opere retroilluminate e delle copie d’autore permetterà di raccogliere fondi a favore delle attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli. Ha scritto Marina Truantnel 1999: "I gioielli che Nino Migliori inventa da anni rientrano nella sua caratteristica ricerca su tecniche e linguaggi diversi. Bruciature, combustioni, scritture col fuoco, che pur utilizzando un altro supporto rispetto alla pellicola fotografica, sottendono la stessa ideologia, apparentemente dissacrante, in realtà alla ricerca delle origini, o comunque dell’evoluzione e storia, non solo della forma ma anche della significazione e dell’utilizzo".